domenica 20 ottobre 2013

13 OTTOBRE 2013 ANELLO DELL'UOMO DI SASSO CRINALE DEL PRATOMAGNO

La zona del Pratomagno,interessante dal punto di vista paesaggistico,purtroppo e' attraversata in tutta la sua lunghezza da una strada panoramica che permette il transito di veicoli e da numerosi stradelli forestali,spesso battuti dalle moto da cross che si allungano poi all'interno dei sentieri.
Pero' per fortuna la zona di Reggello e' meno interessata dallo scempio e ha diversi sentieri che accedono al crinale conservando la loro integrita' e attraversando zone di alto pregio ambientale con ampie aperture sulle valli circostanti,come appunto la zona dell'Eremo di Ponticelli.
EREMO DI PONTICELLI

 L'anello del Poggio dell'Uomo di Sasso e' molto panoramico,soprattutto nella prima parte del sentiero che attraversato la zonz boscosa sopra Ponticelli,arriva alle pendici del Monte Acuto e per quasi 5 km mostra ampii panorami sulla zona del Varco di Gastra e sui crinali  



dell'Appenino Casentinese:il tratto poi che conduce al Monte Acuto presenta brevi tratti di arrampicata e nel caso sia piovuto di recente,bisogna prestare attenzione a causa della scivolosita' del terreno.
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REGGELLO NELLA NEBBIA
 Anche a questo giro,eravamo solo Donnine ma come sempre abbiamo dimostrato di essere ancora in Super Gamba sopratutto per allontanarci da un branco di cacciatori inferociti per gli insulti da me dati.
SIAMO SUL SENTIERO 17

SI SALE MA LO SGUARDO E' SOLO PER LORO.....MA LORO NON SI FANNO VEDERE,,VERO MARISA?????

LO SGUARDO SPAZIA,LA NEBBIA AVVOLGE MA LORO TENACE NON SI DISTRAGGONO
Difronte alla scena di una mattanza di cinghiali e dei loro cuccioli non sono stata in grado di tacere ma logicamente quelli non sono persone ma puri assatanati di sangue che si eccitavano nel continuare a sparare e pur di sentire quel fucile non avrebbero esitato a sparare,penso ,anche a loro stessi..peccato non l'abbiano fatto,
Capisco che ormai i cinghiali sono un flagello di Dio,ma e' anche vero che la colpa deriva anche dall'uomo che sta cementificando sempre piu' in alto e poi sparare sui cuccioli che correvano senza piu' logica verso le loro madri che giacevano a terra,,vigliacco sei UOMO!!!!!
Perdonate questa piccola digressione ma sono stata veramente sconvolta da un simile spettacolo di mattanza.
Tornando a cose piu' piacevoli,devo dire che le mie amichette sono tornate deluse,dal punto di vista micologico,non avendo trovato neppure una Trombetta del Morto..in quel bosco di Morto c'era solo colui che avrebbe raccolto la malefica Muscaris,il Boletus Satanicus e Maleficus.
PORCINO


POCO ROBA MA PUR SEMPRE PORCINO RIMANE

E' TANTO BELLO PER QUANTO E' MALEFICO....EPPURE LA LORO PRESENZA DICE CHE SIAMO IN UNA FUNGAIA BUONA..MAH TRA FUNGHI SPIA E MALEFICUS A CASA NON HANNO RIPORTATO NULLA...
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E pensare che lungo lo stradello che  porta su all'Eremo,le mie amiche gioivano pensando a chissa quale raccolta le aspettava dal momento che avevano rilevato la presenza dei Chiodini,Ordinali,Pinaroli e poi come sosteneva la Gianna,ci trovevamo nella Palina....di sicuro se non si fossero chetate per il superbo panorama,le avrei crocifisse con chiodini e paline!!!!!
Lungo il cammino,hanno pure tentato di corrompere 2 ometti fungaioli ma sono una brutta razza..non hanno scucito nemmeno un'informazione su possibili fungaie...anzi hanno depistato mostrando loro che quel luogo era una fungaia naturale bastava solo impegnarsi..
RICCI DI CASTAGNE


FUNGO SPINOSO

CIO CHE RIMANE DI UN RICCIO
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Alla fine la Gianna si e' accontentata di raccogliere castagne che sulla zona di Gastra abbondavano e si potevano raccogliere senza il pericolo di essere impallinate...
Comunque il giro e' gratificante e puo' essere percorso anche con la neve avendo pero' l'accortezza di evitare la cresta dell'Acuto e salire per stradello fino ad incrociare il sentiero 17 che sale dall'Acuto.
DATI TECNICI=
LUNGHEZZA=km 16
DISLIVELLO=800 mt
TEMPI DI PERCORRENZA=4 ORE E 40 MINUTI
PENDENZA SALITA=18%       DESCRIZIONE PERCORSO
Lasciata l'auto all'eremo di Ponticelli,raggiungibile da Reggello in 20 minuti di macchina lungo uno stradello sterrato,si prende l'itinerario 17 che procede in salita su lastricato ben conservato,lasciandoci alle spalle lo stradello dal quale giungeremo al ritorno:tale stradello e' indicato con R-14.
SULLE ROCCETTE DEL MONTE ACUTO


DALLA CINTOLA IN SU TUTTO EL VEDRAI

DONNA CARLA SEMPRE CON LO SGUARDO AL FUNGHETTO

Il sentiero prosegue lungo un ambiente tipico del castanetum ma con ampie aperture sul versante di Vallombrosa e sotto le pendici del M.te Acuto:man mano che saliamo la vegetazione si dirada e lascia il posto alle roccette che vanno affrontate con un minimo di prudenza,sopratutto in caso di piogge recenti.
In alcuni punti sono necessarie pure le mani ma non ci sono pericoli e l'ambiente e' maestoso e abbraccia un gran tratto del crinale del Pratomagno;scavalcata l'ultima roccetta si perviene al pianoro e sono trascorsi 50 minuti dalla partenza con 2 km di sentiero e 350 mt di didslivello.
FAGGETA SUL CASTELLUCCIO


GIOCHI AUTUNNALI

DONNA CARLA AMMALIA MA L'OMINO NON ABBOCCA

SEGNAVIA 17

Percorso un breve tratto in piano,il sentiero si ricongiunge allo stradello e prosegue ora lungo la dorsale che scavalca dapprima Castelluccio con i suoi ruderi per poi entrare nel bosco di faggio che in questo periodo assume dei colori fiabeschi grazie alla collaborazione naturale del muschio e dei funghi seppur malefici,dai cappelli rossi.
Leggendo e chiudendo gli occhi,la scena e' ancor piu surreale e solo Madre Natura puo' regalarci simili quadri:fino al crinale avremo un'alternanza di bosco e ampi tratti di crinale.
MUSCHIO:SIAMO A NORD


E CERCANO MA INVANO...

ORDINALI E BASTA

CRINALE

La fatica viene mitigata da cio' che possiamo vedere,dai colori e dai profumi di un bosco umido che pero' nega la soddisfazione alle mie amiche di qualche fungo buono:difatti nonostante la presenza dei funghetti spia,dei pinaroli e ordinali,dei mitici porcini nemmeno l'ombra.
Dopo circa un'ora e 10 con altri 3 km di sentiero,il faggio si dirada e lascia spazia alle selci ormai prossime a seccare e alle carline dall'aspetto autunnale.
VERSO LA CROCE DAL POGGIO DELL'UOMO DI SASSO


E TIRA VENTO...

L'UOMO DI SASSO PIETRIFICATO DA DONNA CARLA E GIANNA

COME NON CI GARBANO LE DISCESE,VERO CARLA????

Siamo sul crinale del Pratomagno e la cartellonistica  dice che ci troviamo nel complesso demaniale della Foresta di San'Antonio che abbraccia un ampio tratto di crinale da Vallombrosa alla Croce del PratoMagno che si erge suprema in distanza,pochi tratti di crinale ed eccoci alla costruzione in pietra atta a simboleggiare l'UOMO DI SASSO,seconda elevazione del PratoMagno.
Lo sguardo spazia a 360 gradi ma l'occhio non e' mai sazio di siffatti spettacoli e poi questo tratto e' ben conservato dalla distruzione della civilta':dalla parte di Reggello partono diversi sentieri che cavalcano dorsali laterali integre dal punto di vista ambientale.
SCORCI SUL VALDARNO



COME FOGLIE AL VENTO


DAL VARCO DI GASTRA
Lasciato il tempo all'animo di appagarsi,il cammino riprende verso la Croce ma dopo circa 1,200 km in discesa al Varco di Gastra,sulla dx prendiamo il sentiero 19:qui bisogna prestare attenzione dal momento che tale bivio e' segnato maldestramente su un sasso in basso e nessuna segnalatica avverte di essere al Varco,per fortuna con il GPS tutto e' piu facile anche se sempre la cartina deve essere sempre nello zaino.
Il sentiero inizialmente in discesa in un bosco di faggio,poi diviene a mezzacosta e si alterna con radure di ginepri,ginestre,felci ed eriche.
Si passa accanto ad una strana formazione di arenaria e si scende in un abetina quasi fiabesca:un buio strano,un grigio surreale che quasi preannuncia che siamo vicini a Gastra,dove sorge un edificio in origine un antico monastero:dal Varco abbiamo percorso 4 KM in discesa e abbastanza pulita e il tempo da noi impiegato e' stato di circa 80 minuti.
LUNGO IL SENTIERO 19


ORDINALI

FELCI

SI SALE SI SCENDE MA SEMPRE SI GUARDA IN TERRA

Ora il faggiosi fa da parte e il castagno si reimpossessa dell'ambiente e qui lasciamo il sentiero che prosegue in discesa e andiamo alla dx del fabbricato,seguendo lo stradello che inizialmente riprende a salire fino a quando compie un'ampia curva dove sulla sx troviamo un invaso artificiale.
Passato un ricovero,lo stradello lascia il posto di nuovo al sentiero e attraversato il borro,il sentiero si snoda sotto le pendici del M.Acuto di cui si intravede la dorsale mentre sulla sx il versante di Pian di Sco,nonostante non abbia numerazione il sentiero e' sempre segnato in bianco e rosso e dopo circa 2 km sbuca sullo stradello che scende verso l'Eremo sulla sx,mentre a dx sale al Monte Acuto.
LE RADICI PROFONDE NON TEMONO L'AZIONE DEI VENTI


VERSO GASTRA

ABETAIA ALL'IMBRUNIRE

E TORNARONO A RIVEDER LE STELLE E I LAGHI PARMENSI,PROSSIMO TREK

Di fronte a noi,di nuovo il Valdarno e il Masso della Regina,lo stradello scende e lasciata la deviazione appunto per il Masso,prosegue sempre con ampie aperture e con altri 30 minuti giungiamo all'Eremo.


IL VALDARNO SOMMERSO

1 commento:

  1. Bellissimo questo Blog che seguo con costanza. Esaustivi i racconti e pieni di fotografie che trasportano il lettore là nei posti narrati da Anna. Conplimenti davvero.

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