Il momento migliore secondo me e' l'autunno quando la fantasia accende l'animo esaltato dai mille colori di una tavolozza che solo Madre Natura sa miscelare e la Valle dei Ghiacci e' uno spettacolo unico che lascia un segno indelebile nell'animo.
TORRENTE DOCCIONE E SEGNAVIA CAI MODENA
GUADO FACILITATO IN CASO DI PIENA DALLA PASSARELLA
SENTIERO 435 E SULLA SX BIVIO 433 DAL QUALE SCENDEREMO
TORRENTE DOCCIONE
SERRALTA E BIVACCO GRAN MOGOL:LASCIAMO IL 435 E ANDIAMO A DIRITTO SUL 445
Da una faggeta fitta attraversata dal Torrente Doccione il cui fragore inonda la valle,si passa ad un prato di mirtilleti per poi improvvisamente esplodere in questa conca dove cala il silenzio e i colori ti rapiscono lo sguardo e culmina sull'immensa mole del Cimone per digradare poi verso l'improvvisa roccia dei Lagoni e della sua buca della neve e quell'esile cresta che giunge sulla pagina piu esposta del Libro Aperto.
E tu su quella cresta ti senti come il funambolo sospeso in un sogno dove pianura,collina e montagna si fondono in un'unica visione.
Ecco questi sono i TABURRI e le sue valli di accesso al crinale Monte Cimone-Cima Tauffi.
VECCHI SEGNAVIA MA RESISTENTI NEL TEMPO
PRATERIE SOMMITALI
DONNA GIANNA RIPRENDE IL CAMMINO
SI ENTRA NUOVAMENTE IN FAGGETA
APERTURA SUL MONTE LA PIAZZA
PARETE DEL MONTE CIMONE
COLORI DELLA FAGGETA
Il sentiero della Valle dei Ghiacci non e' segnato ma uscendo dal sentiero del Pizzo delle Stecche si manifesta e ognuno di noi si inventa un tracciato privo di pericoli che esaltano ancora di piu:sembra di danzare liberi come farfalle e ovunque il piede si posi non ci sono difficolta':sali libero e man mano ti scordi della fatica talmente e' superbo il paesaggio.
DESCRIZIONE TECNICA DEL PERCORSO
LUNGHEZZA=13 KM
DISLIVELLO=900 MT
TEMPI DI PERCORRENZA=4 ORE ESCLUSE SOSTE
SENTIERI PERCORSI=435-445 fino al Pizzo delle Stecche e poi fuori sentiero ma ben evidente verso il crinale-449(00-DIREZIONE LIBRO APERTO )-433
GRADO DI DIFFICOLTA'=EE per dislivello.
A Serralta il piccolo rifugio non viene indicato come numerosi testi riportano GRAN MOGOL:Qui lasciamo il 435 e andiamo in salita lungo la carrareccia presenza di paletti di legno riportanti Libro Aperto.
LUCIA
LUCIANO :NON DEL TUTTO PROMOSSO...
ALESSANDRO:COLUI CHE COMPIE IMPRESE MA CHE OGGI HA FALLATO CLAMOROSAMENTE:HA VISTO UN PALEO SCIVOLOSO...NON PIOVE DA MESI..FORSE NON VOLEVA SALIRE ANCORA..MAH MAH
PANORAMI SUL CRINALE DEL LIBRO APERTO
LASCIAMO IL SENTIERO E INIZIAMO A SALIRE SEGUENDO OGNUNO LA PROPRIA TRACCIA:SIAMO SOTTO LA CRESTA DEI LAGONI SULLA CONCA DEI GHIACCI
UNA SOSTA PER IMMORTALARE
LA GIANNA AL BIVIO NON SI E' PRONUNCIATA SULLA SCELTA..
PANORAMI
IL CIMONE E LA VALLE DEI GHIACCIDESCRIZIONE DEL PERCORSO
Lasciata l'auto al posteggio del Rifugio Taburri con possibilita di rifornimento di acqua ci incamminiamo lungo la carrareccia e poco dopo attraversiamo il Torrente Doccione che alimenta le relative cascate e continuiamo il nostro cammino lungo lo stradello ignorando sulla sx il sentiero 433 dal quale scenderemo.Il cammino prosegue sempre lungo la sterrata che poco dopo si addentra nella fitta faggeta andando ad attraversare su ponticello il torrente.
Dopo 2,500 km giungiamo a Serralta-Bivacco Gran Mogol dove lasciamo il sentiero 435 per seguire a diritto in salita il 445 costeggiando un abetaia.Lungo il cammino troviamo come gia' detto vecchi cartelli di legno con direzione Libro Aperto ma il cammino prosegue in comune con il 445.Il sentiero si inoltra nuovamente nella fitta faggeta con una moderata pendenza e dopo circa settantacinque minuti giungiamo in una prima conca che precede l'ascesa al Pizzo delle Stecche.E' un cammino tra esemplari di faggi e alte piante di lamponi e guadiamo dei ruscelletti.
PANORAMI SUPERBI LUNGO IL CRINALE SECONDARIO DEI GHIACCI
TRATTI ALTERNATI TRA ROCCIA E MIRTILLETI
LO SGUARDO VERSO LO SPIGOLINO-SCAFFAIOLO-CORNO-NUDA DEL CORNO
NO COMMENT..VERO LUCIA
ULTIMI TRATTI
Il sentiero poi prende a salire in forte ascesa e man mano il panorama si ampre sulla Valle dei Ghiacchi e a quota 1675 su una selletta sulla sx troviamo la deviazione per il Pizzo delle Stecche:e' una breve deviazione ma che merita in quanto il colpo d'occhio sulle conche e' veramente spettacolare e la Valle dei Ghiacci si apre in tutta la sua maestosita'.
Tornati alla selletta,lasciamo il sentiero per iniziare l'ascesa libera verso il crinale che si mostra su tutti i fianchi:sta a noi decidere dove incamminarci e cosa fare;solo le foto saranno in grado di valorizzare l'ambiente.Dai Taburri a qui abbiamo percorso 6 km in 90 minuti con un dislivello di 500 mt e privo di difficolta'.
SI PROSEGUE SULLA CRESTA DEI LAGONI
CRINALE PRIVO DI DIFFICOLTA' E SUPERLATIVAMENTE PANORAMICO
IL LIBRO APERTO E LE SUE PARETI
PASSAGGI SU ROCCETTE
LA VALLE DELL'ABETONE
SIAMO IN VISTA DEL BIVIO
Sul crinale dei LAGONI ci giungiamo dopo circa 40 minuti con tratti di notevole pendenza ma come sempre ampiamente ripagati dai panorami.
Giunti sul crinale proseguiamo il cammino in direzione del Libro Aperto e dopo circa 1 km di un cammino sospeso tra Emilia e Toscana giungiamo al bivio del Libro Aperto:avendo gia percorso piu di una volta il tratto,decidiamo di scendere sulla sx lungo il sentiero 435 gia' ampiamente descritto in un precedente post sempre dedicato ai Taburri:dalla partenza a qui abbiamo percorso 8,64 km in 2 ore e 40 minuti escluse soste con un dislivello di 800 mt.
SENTIERO 433
DALL'ALTO E' POSSIBILE SPAZIARE SU QUELLO CHE SARA' IL NOSTRO PERCORSO
SI SCENDE CON MODERATA PENDENZA
ANCHE LA REGINA HA BISOGNO DEL VICINO...
LE VALLI DELLA CRESTA DEL CERVINARA
CRINALE PELATO DEI SASSI BIANCHI
SI RIMETTONO IN FORZA..GLI EROI SONO UN PO' STRAVOLTI ECCETTO LA LUISELLA CHE HA MOSTRATO UNA PERFORMANCE NOTEVOLE
Una discesa spettacolare su una cresta secondaria sotto l'austera mole del Libro Aperto:in questo tratto bisogna prestare attenzione dal momento che in alcuni tratti la roccia puo essere scivolosa ma non presenta mai punti pericolosi.La discesa viene interrotta al bivio del sentiero 431 per risalire poi sulla pelata cresta dei Sassi Bianchi:e' l'ultima salita dell'escursione.Poco dopo il sentiero rientra nella faggeta e in breve ci ricongiungiamo sul 445 percorso all'andata e da qui ai Taburri il cammino e' breve.
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