giovedì 30 aprile 2015

ANELLO MONTE FAETA-MONTI PISANI 19 APRILE 2015

IL PERCORSO HA INIZIO POCO SOPRA ASCIANO,LOCALITA RAGGIUNGIBILE DA ULIVETO TERME.
SI PERCORRE UN TRATTO INIZIALE DI ASFALTO LUNGO LE CARATTERISTICHE VIE DEL PAESE
Dalla localita il PRATO iniziano i segnavia biancorossi che saranno sempre ben visibili e sopratutto posti ai bivii.
DESCRIZIONE TECNICA
LUNGHEZZA=16 KM
DISLIVELLO=900 MT
TEMPO EFFETTIVO DI PERCORRENZA(ESCLUSE SOSTE)=4 ORE E 36 MINUTI
SENTIERI PERCORSI=119,OO,VIA TOBLER,16.
Escursione priva di difficolta' eccetto la pendenza che caratterizza il sentiero che da Mirteto sale al Passo della Conserva.
Il grande rientro di Stefano
Siamo al Cisternone,base dell'Acquedotto mediceo:da qui inizia lo sterrato
Siamo al bivio del sentiero 119:abbiamo percorso 1 km e 500 mt in 21 minuti.
Noi proseguiamo verso sx direzione mirteto in un bosco tipicamente mediterraneo.
Salita regolare.
cartello esplicativo
Ed ecco l'uomo che mette piede per primo a Mirteto dove troviamo i resti della vecchia basilica risalente al 1100.
Sembra la San Galgano di Pisa.
Abbiamo percorso 2 km e 300 mt in 42 minuti;siamo ad un'altezza di 319 mt.
Da qui volendo si puo' prendere direzione Castagno per salire sul crinale.
E' un bellissimo percorso sul mare e si ricollega allo 00 a Castagno ma il giro si allunga di quasi 4 km.
Ci saluta....mah...che fosse la volta buona..neanche con l'antiparassitario si riesce a staccarla da me e dalle mie avventure..neanche il vile attentato subito a Poggio di Petto...
Cartellonistica sempre ben evidente.Noi proseguiamo il cammino seguendo le indicazioni per il Passo della Conserva.
Questo e' il tratto che mostra una pendenza notevolmente accentuata:il sentiero si snoda tutto in un bosco fitto con sempre vegetazione mediterranea.
ecco la coppia Anichini-Neri lungo il sentiero:lei ormai si sente una piccola Messner dell'escursionismo italiano.
Ed eccoci al Passo della Conserva:abbiamo percorso 6 km e 300 mt in quasi 2 ore complessive di sosta:tratto con una pendenza del 20%.
Siamo a quota 580 mt e ora ci dirigiamo verso il Monte Faeta per l'ultimo tratto di pendenza accentuata.
Sentiero 00 che si inerpica sotto le pendici del Monte Faeta in un bosco di ampio respiro.

Siamo sul Monte Faeta che dopo il Monte Serra e' la maggior elevazione della catena dei Monti Pisani.
Si gode di uno spettacolo a 360* fino ai Monti Liguri con le isolette varie.
Notevole la visione sul corso sinuoso del fiume Arno:fa effetto vedere quel corso che parte dal Monte Falterona come un'esile filo di erba..
Da Asciano a qui abbiamo percorso 8 km e 300 mt in 2 ore e 30 minuti.
In vetta tirava un venticello non proprio caldo ma la struttura dell'antincendio ci ha dato riparo.
Si inizia a scendere in direzione del Verruchino lungo una larga pista forestale e notevole pendenza.
Siamo alla sella del Verruchino,lo 00 si allontana dal crinale per scendere sulla sx all'interno del bosco.
Fabiola dopo una grossa prestazione in salita tira i freni e scivola nelle retrovie.
La Carla non crea azione di disturbo non avendo lei il monopolio delle ruote
Il sottobosco del castagno:siamo a quota 750 mtprecisamente a Campo Croce importante snodo di sentieri provenienti sia dal versante pisano che lucchese.Il percorso proveniente da Agnano per lo Spuntone di Santallago e' descritto in un precedente post.
Da Campo di Croce scendiamo lungo la Via di Tobler lungo uno sterrato in falsopiano per circa 2 km.
Ora il cammino e' lungo quasi 10 km e siamo a quota 500 mt.
Si va a dx in un bosco di leccio e lo si percorre per circa 500 mt.
Siamo alla Foce di Pennacchio e scendiamo in direzione Mirteto in un bosco assai fitto e con pendenza che alterna tratti tranquilli a tratti con pendenz a accentuata.
Comunque il sentiero non e' scivoloso.
Ecco il gruppo che tranquillamente scende godendosi gia' in anticipo il meritato riposo a Mirteto.
Ed ecco il sentore di primavera.
Percorso che a Mirteto ripercorre il sentiero dell'andata.
Lungo il percorso Donna Gianna ha trovato numerosi asparagi che gentilmente ha offerto a Fabiola.

giovedì 23 aprile 2015

ANELLO POGGIO DI PETTO-ALPE DI CAVARZANO 11 APRILE 2015

Questa stagione rappresenta il periodo migliore in assoluto per andare alla scoperta di questi angoli di Appennino,che non avendo grandi altezze,nei mesi piu' caldi,inducono meno al trekking.
E' anche vero pero' che questi crinali hanno una panoramicita' incredibile permettendo di ammirare vasti e superbi scenari che virtualmente abbracciano piu' regioni.
Altro pregio di queste zone e' la vicinanza a Firenze e la possibilita' di usufruire dei mezzi pubblici come treno o corriera:tutta la zona dell'Appennino Pratese si trova sulla direttrice ferroviara Firenze-Bologna permettendo cosi' di compiere sia anelli che traversate.
ECCO IL GIRO ORIGINALE:MA A MONTEPIANO INVECE DI PRENDERE IL SENTIERO 52 PER POGGIO MEZZANA SIAMO SCESI AL PAESE DI CASTAGNACCIO LUNGO L'IPPOVIA OTTIMAMENTE SEGNATA

MANDORLO IN FIORE
SIAMO A LUCIANA: 1 KM DALLA PARTENZA QUOTA 525 MT
SUL SENTIERO 56:IL PRIMO KM HA UNA PENDENZA DEL 20% MA FABIOLA PARE NON MOSTRARE SOFFERENZA
LA NATURA RISPETTA I SUOI TEMPI ED ECCO CHE IL FAGGIO MOSTRA LE SUE NUOVE CREATURE CHE INGENTILIRANNO IL BOSCO
SIAMO A TORRE DI LUCIANA:QUOTA 925 MT;TEMPO IMPIEGATO 1ORA,DISTANZA DA SASSETA KM 3,57O.DI FRONTE L'APPENNINO PRATESE DELLA CARIGIOLA
STEFANO,DONNA CARLA E FABIOLA SUL CRINALE DI TORRE LUCIANA.
VERSO LE SCALETTE

Notevole poi e' la possibilita' di ristori dal momento che nella zona vi sono piu' rifugi che generalmente sono sempre aperti nei fine settimana oppure la presenza di agriturismo.
Inoltre pur non presentando grandi altezze,i sentieri,sempre ottimamente segnati,presentano il fascino pari a quelli piu' famosi della catena dell'Appennino Tosco-apuane-emiliano.
A questo punto non mi rimane altro che passare a dare informazioni sull'escursione
DATI TECNICI
LUNGHEZZA=16 KM
DISLIVELLO=700 MT
TEMPO IMPIEGATO=4 ORE E 32 MINUTI,ESCLUSO LE SOSTE
SENTIERI PERCORSI=56,OO,23,IPPOVIA DA MONTEPIANO CHE SCENDE AL PAESE DI CASTAGNACCIO E PROSEGUE LUNGO IL FOSSO DI FIUMENTA:PRESENZA DI SEGNALETICA CON IL SIMBOLO DEL FERRO DI CAVALLO.
DESCRIZIONE SENTIERO
Giunti in auto,corriera o treno a Vernio,proseguiamo verso Montepiano e giunti in localita' Sasseta,poco sopra il Mulino dei Fossi,sulla sx troviamo le indicazioni per Luciana e scendiamo giu lungo l'asfalto,incrociando sulla dx l'ippovia,sentiero che percorreremo al ritorno.
UNA BOUQUET DA SPOSA NEL BOSCO
DA TORRE LUCIANA LA PENDENZA DIMINUISCE E SI CAMMINA SUL BOSCO DI FAGGIO SEMI DORMIENTE
BIVIO SENTIERO 00: DA TORRE LUCIANA ABBIAMO PERCORSO ALTRI 2 KM CON QUASI O PENDENZA.
IL TEMPO IMPIEGATO E' DI 28 MINUTI DA TORRE LUCIANA .
NOI PROSEGUIAMO IN DIREZIONE ALPE DI CAVARZANO
DAL BIVIO A POGGIO DI PETTO,LA PENDENZA SFIORA IL 40% DAL MOMENTO CHE DA QUOTA 950 MT SI SALE A MT 1150 IN NEMMENO 600 MT DI DISTANZA.
MA LO SPETTACOLO CHE CI ATTENDE E' MIRABILANTE.
DA SASSETA A QUI ABBIAMO PERCORSO KM6,100 IN 1 ORA E 50 MINUTI
ECCO STEFANO ALLA CROCE
ED ECCO IL PANORAMA SULLA VALLE DEL BISENZIO E SUL MUGELLO:E' VISIBILE L'INVASO DEL BILANCINO

DIDASCALIA DELLA CROCE

Chi dispone dell'auto,la deve fermare qui e proseguire per circa 700 mt e arrivati al paese di Luciana,posto in punto panoramico su tutta la Valle del Bisenzio,sulla dx vicino a una villetta,inizia la segnaletica del CAI PRATO SENTIERO 56.
Il sentiero mostra subito la sua caratteristica,ovverossia la non indifferente pendenza che caratterizza l'inizio e la fine del sentiero.
Infatti in poco meno di 4 km vi e' un dislivello di 420 mt e i primi 200 sono concentrati nel primo km di sentiero.
Sentiero sempre ben segnato che percorre un tipico bosco di media montagna ovverossia alberi a basso fusto e vegetazione abbondante.
Praticamente fino alla Torre di Luciana,non vi e' panoramicita' ma sul crinale abbiamo la vista sulla Valle della Carigiola e Monti delle Scalette oltre al crinale della Limentra Pistoiese.
Dalle Torre inizia un tratto di falsopiano e si cammina in una faggeta ad alto fusto ben conservata;dopo aver ignorato un bivio per il Rifugio Poggio di Petto in breve arriviamo al bivio dello 00 Montepiano a dx mentre per Alpe di Cavarzano/Poggio di Petto a sx.
LA CROCE DI POGGIO DI PETTO E' ABBELLITA DA DIVERSI OGGETTI CHE CARATTERIZZANO I MESTIERI
BIVIO OO:MERITA COMUNQUE FARE UNA DEVIAZIONE SUL RIFUGIO SOTTOSTANTE DI POGGIO DI PETTO.
L'INTERNO DEL RIFUGIO OTTIMAMENTE GESTITO E BEN ACCOGLIENTE.
I PRODOTTI DEL RIFUGIO
ELLEBORO
IL GRUPPETTO IN DIREZIONE ALPE DI CAVARZANO:STIAMO ARRIVANDO ALLA SORGENTE DEL FIUME SETTA
LA PARETE DEL MONTI DELLE SCALETTE CHE DAL TABERNACOLO DI GAVIGNO SI PROTENDE VERSO LA VALLE DEL BRASIMONE LUNGO LO 00

Qui inizia l'ultimo tratto di una notevole pendenza che sfiora il 40% e spesso i fusti del faggio e le radici ci servono da appoggio e qui ancora una volta si rivelano utilissimi i bastoncini che fungono da gambe di scorta.
Quando la Croce del Poggio ci appare,il sentiero 00 procede su un tratto a mezzacosta,ma sinceramente conviene un ultimo sforzo ed inerpicarsi su per il poggetto finale.
Lo spettacolo ripaga ampiamente lo sforzo e la vista spazia oltre ogni fantasia e ancora una volta una quota relativamente modesta riserva emozioni non indifferenti:essendo visibile l'invaso del Bilancino,sembra quasi che le montagna adagino le loro basi su quello specchio di acqua.
La croce del Poggio e' originale in quanto e' ornata con i vari attrezzi dei diversi mestieri e merita uno scatto.
Il dovuto riposo puo' essere effettuato qui oppure al rifugio sottostante che merita una visita anche per le prelibatezze che offre:in queste zone notevole e' la presenza di questi rifugi assai accoglienti e sopratutto sempre aperti.
Per scendere al rifugio oltrepassiamo il bivio 00 per l'Alpe di Cavarzano che riprenderemo dopo la visita.
ALPE DI CAVARZANO:DAL RIFUGIO A QUI LA DISTANZA E' PARI A AD 1KM E 850 MT.
NON VI E' DISLIVELLO IN SALITA MA INIZIA LA DISCESA CHE CI RIPORTERA' A SASSETA.
ABBIAMO PERCORSO FINO A QUI 9KM E 300 MT IN 2 ORE E 42 MINUTI.
TEMPO BELLO
FABIOLA PORTA LO STENDARDO DEL SENTIERO....E STEFANO PRONE SI INCHINA DI FRONTE ALL'EROINA CHE IGNORA ANCORA IL DRAMMA CHE STARA' PER ACCADERE...
LA ROCCIA DI ARENARIA CHE CARATTERIZZA LA PARETE DELL'ALPE DI CAVARZANO
SEGNALETICA
ECCOCI AL BIVIO DEL SENTIERO 23 CHE COME GIA' DETTO,ABBANDONEREMO ALLA BASE DEGLI SCOUT PER SCENDERE LUNGO IL VECCHIO E ORA IN DISUSO SENTIERO...LA CARLA NON POTEVA RESISTERE A SGARRARE..MA IL DRAMMA E' VICINO...
E' ANCORA SORRIDENTE E SI RINFRESCA ALLA FONTE DEL CANAPALE SEMPRE LUNGO IL SENTIERO 23.SE AVESSIMO PROSEGUITO SU QUESTO SENTIERO,FABIOLA CERTAMENTE SAREBBE STATA PIU' FELICE

Volendo possiamo anche fare una breve digressione per andare sull'altro Poggio Alto la cui vista e' pari a Poggio di Petto.
Tornando al nostro sentiero,iniziamo a scendere lungo un'abetataia rovinata dagli ultimi eventi atmosferici di notevole intensita e passata la sorgente del Setta,ci incamminiamo lungo una faggeta a basso fusto che ci mostra la parete arenarica del Monte delle Scalette e lo stradello che congiune Poggio di Petto all'Alpe di Cavarzano.
Giunti alla Croce posto su ampio pianoro e svincolo di diversi sentieri prendiamo sulla dx il sentiero 23 che in breve ci porta alla Capanna degli Scout.
Qui il sentiero ufficiale scende dapprima su uno stradello dove troviamo sulla sx la Fonte del Canapale e poi per sentiero in circa 40 minuti si giunge all'Agriturismo.
Ma essendo in compagnia della Carla che gioca qui in casa,dalla Capanna abbiamo girato sulla dx lungo i prati seguendo i pali della luce trovando anche traccie del vecchio e dismesso sentiero.
IL FATTACCIO E' ACCADUTO:LE GINOCCHIA DI FABIOLA SI SONO SBUCCIATE E AHIME NON SOLO NIENTE CALZE A RETE MA NEMMENO PANTALONI..
PER DIGNITA DELLA MORIBONDA,HO VOLONTARIAMENTE TAGLIATO IL VOLTO CHE MOSTRAVA SEGNI DI UNA SOFFERENZA INDICIBILE...
RADICI:UN PROVERBIO DICE"LE RADICI PROFONDE NON TEMONO L'AZIONE DEI VENTI"
ABBIAMO PASSATO MONTEPIANO E SIAMO AL PAESE DI CASTAGNACCIO.
ABBIAMO PERCORSO DA SASSETA
KM 13,11 E IL TEMPO IMPIEGATO,PRIVO DELLE SOSTE E' PARI A 3 ORE E 42 MINUTI
DA CASTAGNACCIO SI SCENDE GIU' SEGUENDO I SEGNI DELL'IPPOVIA
SEGNALETICA
BIVIO LUNGO L'IPPOVIA:SENTIERO CHE DIGRADA TRANQUILLAMENTE LUNGO UNA CARRARECCIA SEGUENDO IL CORSO DEL FOSSO DI FIUMENTA
E COME LAZZARO,MIRACOLATA,SI E'ALZATA E HA ZAMPETTATO...CHI LA FERMA???ALLA PROSSIMA.
DA CASTAGNACCIO ALLE MACCHINE LA DISTANZA E' PARI A 2 KM E 600 MT E IL TEMPO IMPIEGATO E DI 50 MINUTI.


Il sentiero non sempre agevole a causa della vegetazione cresciuta,riporta praticamente all'incrocio dello stradello dopo aver attraversato il Setta.
Lo sterrato lascia il posto all'asfalto e in un km giungiamo alla Badia di Montepiano,chiesa risalente all'XI secolo:merita una visita.
Giunti al paese,dopo aver lasciato un primo bivio a sx che porta su al Gasperone,al secondo bivio andiamo,sempre su asfalto a dx e lasciato un successivo bivio per Alpe di Cavarzano(dx) scendiamo e seguiamo le indicazioni per l'ippovia.
Scendiamo al Castagnaccio e lasciato l'asfalto seguiamo da qui fino a Sasseta i segnavia dell'ippovia lungo una carrareccia che segue le acque del Fosso di Fiumenta e giungiamo infine al ponte dove avevamo lasciato la macchina.

Anello Tre Cime di Monteferrato

SENTIERO 412 MONTE FERRATO SI SALE E LA GISI 2.0 BRONTOLA IL GIUSTO SUL SENTIERO 412 LE ROCCE DEL SENTIERO GISI 2.0 LE OLIVETE DI FIGLINE PR...