lunedì 21 marzo 2016

ANELLO RIFUGIO DEL MONTANARO

Doveva essere sulla carta un anello senza grosse emozioni,ma gia' a Casetta Pulledrari vi era sentore di un qualcosa che avrebbe trasformato la giornata in un sogno reale....si proprio sogno reale perche' dal Passo del Rombiciaio in poi,tutto si e' trasformato in un cammino dalle immagini quasi irreali,fiabesche....
Una faggeta cristallizzata che sul crinale prostata dalla calabrona,dava l'idea di un fondale marino e un silenzio infranto solo dal sibilo del vento che apriva i varchi della nebbia sul Monte Gennaio.Galaverna,calabrona,eventi catastrofici per la vegetazione,ma in grado di pennellare magicamente spogli rami.

Sopra cartellonistica a Casetta Pulledrari;immagine a fianco..area piazzola montaggio catene
lungo il sentiero che percorre il vecchio tracciato della pista in disuso da sci
Ogni tanto torna....Donna Gianna..ultimamente ha scoperto i piaceri della tavola..ahime ahime

L'escursione non presenta alcuna difficolta' durante il periodo di innevamento e se nel caso le condizioni atmosferiche lo permettano,si puo' salire al Monte Gennaio effettuando un anello.
Poco dopo aver intrapreso la salita verso il Montanaro,si trova il bivio per il Porta Franca e da qui si sale con lo 00 al Poggio delle Ignude.
Al Poggio (15 minuti) si prosegue a dx e si sale al Monte Gennaio.
Si torna quindi ripercorrerendo a ritroso fino al Poggio e si prosegue sul crinale prestando attenzione alle cornici e si arriva al bivio del Montanaro e in breve al Rifugio.
Dal Rifugio scendiamo velocemente al Rombiciaio e Casetta Pulledrari:escursione che va effettuata con attrezzatura adeguata (ciaspole ramponate ed eventuali ramponi) e soprattutto solo con ottima visibilita' e impegna 5 ore.
Tornando al giro da noi effettuato,abbiamo lasciato la macchina all'edificio sottostante-Agriturismo Capannone e con il sentiero 3 abbiamo evitato l'asfalto e in 20 minuti siamo arrivate a Casetta Pulledrari,purtroppo chiusa .
Dal Rombiciaio il sentiero inizia a salire in maniera piu decisa e mettiamo in funzione l'alzatacco
Le prime magie del bosco
si commenta da solo
Bivio per il PortaFranca
Volatili nel bosco invernale...non hanno ben chiare le regole del letargo...sopratutto la gufetta...parla parla parla...
Immagine sottostante la GALAVERNA

In questa zona la mancanza di Rifugi aperti,rappresenta un limite notevole :unico Rifugio aperto e' quello dello Scaffaiolo ma ad oltre 3 ore di cammino da Casetta.
Poi anche la mancanza di collegamenti dai comuni limitrofi...per arrivare a Casetta da Maresca mi hanno chiesto 100 euro per 10 km...vergognoso...
Come sempre invece molto più punti di appoggio dal versante emiliano e una maggiore onestà di prezzi come servizio taxi....
Comunque durante i fine settimana,al Montanaro si trova qualcuno e poi e' SEMPRE DISPONIBILE UN LOCALE DI EMERGENZA,al PORTAFRANCA  e' attivo il Rifugio.
Dettagli tecnici
Lunghezza=15 km
Dislivello=600 mt
Tempo impiegato=3 ore e 36 minuti,escluse le soste
Sentieri percorsi=3-33-00-1
Rifornimento idrico=Montanaro
Descrizione percorso
Da Casetta Pulledrari ci siamo incamminate seguendo il vecchio tracciato della pista da sci avendo sulla nostra sx l'impianto dismesso di risalita,immerse in una faggeta maestosa e secolare e dopo circa 2 km troviamo i segnavia 33 provenienti da Pian della Trave e giriamo a sx all'interno della faggeta:nonostante la tanta neve,i segnavia sono sempre ben evidenti e dopo 20 minuti senza alcuna pendenza si arriva al Passo del Rombiciaio,importante punto di snodo di sentieri.

Rifugio del Montanaro

Arvicola addomesticata...dopo il pranzo offerto da gufetta sicuramente l'arvicola ha tirato il calzino....
Sul sentiero 00 verso il Monte Gennaio...inizia lo spettacolo

Dalla dx arriva il sentiero proveniente da Lavacchini-Orsigna,sulla sx lo stradello che sale da Casetta,mentre davanti il sentiero per il Montanaro-Crinale.
Dopo la dovuta sosta,fino a qui abbiamo percorso 5 km in 1 ora è 20 minuti con un dislivello di 300mt e senza alcuna difficolta'..per gli amanti della fotografia poca visibilta' sulle zone circostanti.
Dal Passo iniziamo a salire in maniera più decisa,sempre in faggeta ma più bassa e poco dopo si trova il bivio per il Porta Franca che noi abbiamo ignorato e abbiamo proseguito in un bosco che man mano diveniva incantato...finestre orlate create dalle scaglie di galaverna sui nudi rami e sui tronchi leggeri e fragili abiti bianchi.....
Volgendo lo sguardo verso l'immenso,cristalli di neve come mille lampadine accese...un tripudio di fantasia che solo il contatto diretto con la natura,ti stimola.
 Buona visione ....a voi la calabrona...chudete gli occhi dopo aver visto le immagini e pensate di essere li...






Ci sarebbero mille altre sensazioni da descrivere,ma l'immagini solo potranno rendere onore alla situazione.
Dopo 2km dal Rombiciaio si arriva al Rifugio del Montanaro dove come gia' detto c'e' un locale sempre aperto con un camino sempre a disposizione.
Riprendiamo il nostro cammino e in breve arriviamo al bivio e saliamo verso il crinale del Monte Gennaio...non abbiamo in effetti una meta proseguiamo fino a che il cammino e' sicuro...
Qui io personalmente non sono in grado di descrivere con le parole quello che i miei occhi hanno visto...fantasia e realta' di una Madre Natura matrigna per la vegetazione con la calabrona e benigna per lo spettacolo che ci ha donato.
La calabrona come la galaverna sono per la natura due eventi catastrofici in quanto sui rami si depositano lastre di ghiaccio createsi in seguito ai forti venti dopo intense nevicate;la prima crea dei veri e propri ammassi di neve congelata.
Purtroppo la nebbia ha impedito di proseguire oltre il Poggio delle Ignude dove avremmo trovato il bivio per il Portafranca e cosi siamo tornate al bivio sottostante e abbiamo preso il sentiero 00 che procede per un breve tratto con il sentiero 20 che aggira a mezzacosta la cima del Gennaio e arriva al Cancellino.
 Il crinale







Poco dopo lo 00 diretto alla Maceglia devia sulla sx e dopo aver costeggiato un'abetaia dove un pianoro si apre sul costone del crinale,si arriva alla Maceglia altro punto di snodo di sentieristica.A dx il sentiero locale diretto ai Mondromini e successivamente al Butale,a diritto lo 00 prosegue per Pratorsi e Passo dell'Oppio,mentre noi andiamo a sx lungo lo stradello.Evitato poco dopo il bivio sulla dx che scende a Maresca,proseguiamo lungo lo stradello sempre ben segnato e circa un'ora dopo siamo di nuovo a Casetta Pulledrari e da qui velocemente alla macchina.


mercoledì 16 marzo 2016

LIBRO APERTO ABETONE

BOSCOLUNGO SENTIERO 80
Tante volte sono salita alla cima del Libro Aperto sia con la neve che senza,ma ogni volta appare diversa regalandoti sensazioni particolari.
Quest'anno poi che sora neve si e' fatta anche desiderare,arrivare in cima ha assunto un sapore particolare.E' un'ascesa priva di difficolta' che logicamente va affrontata solo in caso di una buona visibilita' dal momento che si svolge su ambiente aperto.La via di accesso piu' battuta e' quella del crinale,mentre la discesa spesso viene effettuata all'interno del vallone lungo il sentiero diretto a Bellagamba per poi ricongiungersi alla Casetta di Lapo.I tempi di percorrenza sono suscettibili dal momento che in caso di passione fotografica,dalla Casetta di Lapo alla cima e' un tripudio di spettacolo di vette,una giostra di immagini.La lunghezza del percorso tra andata e ritorno e' di 15 km e richiede 4\5 ore:unico neo e' la mancanza di rispetto da parte di coloro che con le pelli di foca tagliano i tracciati delle ciaspole oppure di coloro che hanno la pretesa di salire senza le ciaspole creando numerose buche.
Le immagini della ciaspolata sono relative al giro partendo da Boscolungo e tornando al Piazzale delle Piramidi:questo perche' noi ci siamo mosse con la corriera da Firenze.Per chi volesse muoversi con i mezzi pubblici,vi fornisco gli orari-TRENITALIA 7.11-7.42 PT\COPIT 8.10-ABETONE 10
ABETONE 17-19 PT\TRENITALIA PER FIRENZE OGNI 10 MINUTI


All'inizio del sentiero,immerso nell'abetaia
Fabiola lungo il sentiero
Dopo il cimitero,oltrepassiamo la sbarra e iniziamo a ciaspolare all'interno del bosco e il sentiero si manterra' sempre in falsopiano per quasi 3 km.
Giochi di luce

In penombra all'improvviso ma e' piu forte di lei...zac si gira..
Poco prima di arrivare alla Casetta di Lapo,il sentiero accentua la pendenza e si ricongiunge a quello proveniente dal Piazzale delle Piramidi
Ed eccoci sul pianoro della Casetta di Lapo,dove arriva il sentiero proveniente dal Monte Maiori e quello proveniente da Bellagamba:bisogna prestare attenzione a non calpestare i binari del fondo.Tempo impiegato 1ora e 12 minuti
Al cospetto del crinale che dal Libro Aperto va verso i Lagoni e Monte Cimone.Da qui si puo' andare a sx seguendo per il Lago della Risaia e risalire quindi il vallone e giungere alla sella del Libro Aperto;di solito questo e' l'itinerario di rientro
Fabiola e la Casetta di Lapo che in inverno offre un piccolo riparo,mentre di estate rappresenta una sosta di piacere.
Dopo la Casetta,il sentiero inizia a salire in maniera decisa ma non presenta alcuna difficolta' ed e' adatto a chi ha un discreto allenamento.Il sentiero di crinale e' sempre ben battuto dalle innumerevoli traccie degli sciatori.Ahime ogni tanto la devo fotografare....
Ecco un esempio della traccia che sale a zigzag verso il crinale
Mentre saliamo vale la pena girarsi per vedere il magnifico e superbo crinale del Monte Gomito con le ferite delle pista da sci
Ed ecco invece il gruppo del Giovo-Rondinaio che per fortuna non e' stato scempiato dagli impianti.Le cime sono raggiungibili da Lago Santo Modenese con itinerari molteplici.Il rimboschimento visibile e' quello del Monte Maiori dove vi e' una stazione di Pino Mugo.

Ammetto che la brontolo tantissimo ma e' incredibile per come mi segua fedelmente...via alla prossima escursione un primo piano
L'ascesa della vetta mostra il crinale della seconda cima del Libro Aperto-Monte Rotondo;la prima vetta(pagina) che si trova alla dx della sella prende il nome di Belvedere e si affaccia sulla valle di Rivoreta dalla quale arriva il sentiero estivo.
Parete
giochi di neve disegnati dal vento e dal ghiaccio
L'avevo brontolata e lei zitta zitta si e' ingegniata a farsi l'autoscatto..lei che e' .....come una talpa...
Pareti scoscese sulla valle della Lima:le tracce che abbiamo seguito hanno evitato la cresta e si sono mantenute a mezzacosta,all'interno del crinale.Dalla Casetta di Lapo alla Sella abbiamo impiegato nemmeno un'ora con un dislivello di quasi 400 mt

Ed ecco il panorama dalla sella:il crinale che da Libro Aperto lungo la Tauffi arriva alla Croce Arcana e da qui allo Spigolino,Scaffaiolo,Corno e La Nuda del Corno...tardi ma e' arrivata e mentre sto scrivendo 16 Marzo 2016,le cime sono ricoperte da quasi 2 mt di neve e a Torino nevica...
Anche il mezzacosta si e' ciaspolata e senza nemmeno brontolare e allora sono stata buona..anche troppo..ne ha subito approfittato
Accenna a dei passi di telemark..proprio brava.. ma attenta la stagione deve ancora concludersi...
Scese dal crinale e giunte nuovamente alla Casetta,abbiamo ripercorso un breve tratto del sentiero 80 e poi abbiamo girato a dx e proseguito lungo l'abetaia e circa 2 km dopo si arriva all Fontana e da qui si segue lo 00 e in circa 40 minuti al Piazzale.

Anello Tre Cime di Monteferrato

SENTIERO 412 MONTE FERRATO SI SALE E LA GISI 2.0 BRONTOLA IL GIUSTO SUL SENTIERO 412 LE ROCCE DEL SENTIERO GISI 2.0 LE OLIVETE DI FIGLINE PR...