domenica 28 settembre 2014

Anello Rocca Cerbaia

Il gruppetto e' tornato a calpestare piacevolmente i sentieri del CAI Prato e ancora una volta il risultato e' stato piacevole dal momento che essendo un giro di prova per la stagione prossima,ci siamo divertite tantissimo e nuovamente l'Appennino Pratese ha offerto squarci di notevole interesse naturalistico e paesaggistico.
INIZIO SENTIERO


TRATTO INIZIALE IN DISCESA

GIANNA E CARLA

PONTE DELLA SIGNORA RISALENTE AL 1300

SUL PONTE

In effetti questa zona e' come un pozzo di San Patrizio per i sentieri:da Prato fino a Montepiano sono Km di sentieri ottimamamente segnati e sopratutto in grado di poter organizzare anelli di un certo interesse dai piu semplici ai piu complessi per lunghezza e difficolta'.
Protagoniste indiscusse come sempre il trittico femminile che ben si adatta a ogni tipo di escursione ricavandone ogni volta motivi di serenita' e occasioni per la raccolta delle erbette nonche' la ricerca affannosa del famoso funghetto ma che,ahime,si rivela sempre essere MALEFICUS...
FIUME BISENZIO


VERSO LA ROCCA:IL TRATTO E' IN ASCESA ACCENTUATA

RESTI DELLA ROCCA CHE FU PRIMA DEGLI ALBERTI E POI DEI FIORENTINI

ALL'INTERNO DELLA ROCCA RECENTEMENTE RESTAURATA

Da non sottovalutare poi gli incontri con gli esseri umani che destabilizzano l'animo sereno.infatti a questo giro siano state basite dal gestore del circolo di Monteccuccoli che ad una innocua domanda ha incominciato a parlare concitatamente e inveendo contro chi fa man bassa di funghi e noci.
Logicamente le mie amichette si devono essere sentite in colpa e con una bieca scusa si sono date alla fuga prima di essere.forse,percosse!!!!!
DALLA FINESTRA


SUL SENTIERO 48

RADICI DI PINO

SUL CRINALE VERSO FORACECA

DONNA RAMBA IN PRIMA FILA

Volendo,partendo dalla Rocca,si puo' proseguire da Monteccuccoli lungo il sentiero 20 e giungere alle Soda e da qui a Vernio avendo organizzato in precedenza una macchina a Vernio:e' una traversata assai panoramica,lunga ma priva di difficolta';escursione effettuabile pure con la MTB ma dovendo tenere presente che alcuni tratti vanno affrontati scendendo dalla bici se si segue il sentiero 48,mentre se dalla Rocca si segue lo stradello sulla dx, alcuni tratti vanno affrontati con il rampichino. 

BIVIO:SI LASCIA LO STRADELLO PER INERPICARSI SU UN CRINALE

DONNA GIANNA

SEGNALETICA

SUL SENTIERO

DESCRIZIONE TECNICA
LUNGHEZZA=1O KM
DISLIVELLO=500 MT
TEMPO DI PERCORRENZA=3 ORE E 42 MINUTI
SENTIERI PERCORSI= 48 E RETE SENTIERISTICA TOSCANA DA MONTECUCCOLI LUNGO LO STRADELLO CHE SI DIPARTE AL BIVIO DEI SENTIERI 20/48
DESCRIZIONE DEL PERCORSO 
Lasciata la macchina poco dopo Carmignanello ad uno spiazzo davanti alla Villa abbondonata,si seguono le indicazioni del sentiero 48 che scende lungo la fiancata della strada fino al fiume e lo si attraversa sul ponte detto della "Signora" in riferimento alla villa sovrastante:e' tutto in pietra conservante il suo selciato medievale e risale al1330.
Passato lo slargo si prosegue sulla sx in forte ascesa e dopo circa 1,200 km si giunge in vista della Rocca i cui ruderi sono visitabili uscendo dal sentiero:sono passati 18 minuti dalla partenza.

DOPO FORACECA SULLO STRADELLO VERSO MONTECUCCOLI

RAMBA SUL 48

E SI CERCAAAA

MONTECUCCOLI:5 KM DALLA PARTENZA 

SOSTA

PASSA IL TEMPO MA LORO MANGIANO

I ruderi del castello del XI,sono oggetto di recupero ma e'vale la pena affacciarsi;la storia narra che il castello fosse stato assegnato alla Famiglia degli Alberti da Federico Barbarossa nel 1164 e fu teatro di fosche vicende familiari.
Lo stesso Dante,a cui fu rifiutata ospitalita',li condanno',nel 1361 la rocca fu venduta ai Fiorentini che ne fecero uso come guarnigione militare permanente.
La Rocca domina la vetta di uno sperone roccioso di quasi 400 mt di altezza a strapiombo sulla valle del fiume Bisenzio.
Dopo la visita riprendiamo il sentiero che risale le pendici di una cresta sulla sx,tralasciando sulla dx uno stradello che si ricongiunge in seguito al sentiero.
Poco dopo essere rientrati sullo stradello,sulla sx il sentiero 48 si inerpica lungo una cresta di vegetazione tipicamente mediterranea dove si aprono vasti panorami sia sull'Appennino Pratese sia sulla valle del Bisenzio.
In alcuni punti il sentiero sempre ottimamente segnato,e' ostacolato da una vegetazione di ginestre e bisogna farsi largo con i bastoni.
Dopo 3,300 km si arriva al Tabernacolo di Foraceca,un nucleo di case ben ristrutturate e poste in una magnifica posizione da dove si domina nuovamente la vallata.(tempo impegato 1,24 minuti).
BIVIO

Al tabernacolo,prendiamo i segnavia per Montecuccoli e seguiamo lo stradello che posto in una linea di crinale ha ampie aperture e in breve(1,300 km) si giunge alla Pieve di Montecuccoli:abbiamo percorso 5 km in 1,48 ora con un dislivello di quasi 500 mt con una pendenza che in alcuni punti e' piuttosto accentuata.
Montecuccoli,e'un punto importante nella sentieristica pratese dal momento che qui si congiungono e si dipartono numerosi sentieri sia verso Prato che Barberino.

CARTELLONISTICA

RAMBA IN FASE DI LETTURA

INIZIO SENTIERO DI RIENTRO:LO STRADELLO E' BEN SEGNATO MA SENZA NUMERO SEGNALETICA B/R

ROSA CANINA

Pochi mt di asfalto percorso in direzione Vernio e troviamo sulla dx lo stradello con i segnavia b/r e dopo circa 3 km rientriamo sullo stradello che avevamo lasciato all'andata poco dopo la Rocca e da qui il percorso si ricongiunge a quello dell'andata.
la distanza percorsa da Montecuccoli alla macchina e' stata di 5 km percorsi in 1,15 ora con una pendenza in alcuni tratti accentuata:anche questo stradello e' notevolmente panoramico.
E SI SCENDE


SEGNALETICA

BIVIO:SI VA A DX

PANORAMA

mercoledì 24 settembre 2014

ANELLO EREMO DI GAMOGNA MTB

Immaginate di dividere una torta in tante fettine,ognuna avra' un qualcosa in piu' o in meno dell'altra,ma non cambia certo la qualita' e cosi' si puo pensare la Romagna divisa in tante valli ognuna delle quali con una pecularieta' particolare ma alla fine nel complesso e' una terra ricca di ambienti in grado di soddisfare le esigenze di ciascuno.
Se Rimini e'la capitale dello sballo per i giovani,Ravenna,capitale dell'impero bizantino,ha conservato il suo fascino e i suoi monumenti ogni anno richiamano migliaia di turisti,le spiagge del litorale offrono una dimora ideale per le famiglie,cosi' l'entroterra regala ai patiti della bicicletta e dell'escursionismo mete sempre incredibilmente belle'
INIZIO SALITA IN FALSOPIANO PER QUASI 3 KM

Questa volta siamo andati alla scoperta della Valle del Tramazzo e ancora una volta,chi non conosce questi luoghi e' rimasto piacevolmente soddisfatto nello scoprire quante bellezze naturalistiche ci sono in Romagna.
Spettacolare e' l'eremo di Gamogna che pare adagiato su quel pianoro chiuso tra le dure rocce di arenaria e e le pareti boscose del Val dei Porri,la stessa Badia di Valle solitaria tra il verde collinare.
Nella zona lungo lo stradello che da Tredozio si inerpica verso la Valle del Tramazzo troviamo il Lago di Bepi dal quale si dipartono una serie di sentieri CAI sia verso il valico che verso il monte Collina.
FINE DELL'ASFALTO

Il percorso non presenta alcuna difficolta' dal momento che i due punti maggiormente tecnici costringono a scendere dalla sella:il primo e' la salita che dalle Canove,dopo il Passo dell'Eremo,porta verso l'Eremo di Gamogna e il secondo e' la discesa verso l'eremo che in alcuni punti e' impedalabile.
Noi per scendere a Ponte di Valle abbiamo preso il sentiero 521/A che risulta essere alquanto ingestibile in sella per cui consiglio di salire al Passo di Gamogna,dove svetta la croce,e scendere lungo lo stradello.
La sosta deve essere rigorasamente effettuata all'eremo dal momento che offre accoglienza su quegli immensi prati ed e' l'unico punto per il rifornimento acqua.
DESCRIZIONE TECNICA
LUNGHEZZA=38 KM
DISLIVELLO=1100 MT
TEMPI DI PERCORRENZA =5 ore e 15 minuti comprensivi di soste
RITMO MEDIO=9 MINUTI/KM
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Il giro nonostante la lunghezza e' facilmente effettuabile perche i lunghi tratti in salita si svolgono lungo lo stradello forestale che da Tredozio porta al valico del Tramazzo e gli ultimi 3 che da Lutirano salgono al passo di Collina, su asfalto.
IL GUERRIERO SULLA NUOVA BICICLETTA

Il giro parte dal paesino di Tredozio facilmente raggiungibile da Faenza e per i primi km segue l'asfalto per il Campeggio e al bivio per il Passo di Collina,si va a sx ed e' in falsopiano e in pieno sole:tale esposizione al sole e' l'unica nota negativa poiche' sara' cosi per tutta la durata della salita ovverossia per ben 13 km.
La pendenza non e' mai proibitiva e non ha mai richiesto l'uso del rampichino e lo stesso fondo stradale nonostante sia sterrato,non crea problemi.
Quando termina l'asfalto,compaiono i primi alberi ad alto fusto che man mano che ci eleviamo di quota si intensificano sopratutto alla nostra dx dove il bosco separa Val dei Porri da quella di Tramazzo.
Spettacolare e' il tratto della Ripe di Saviero dove la roccia d'arenaria si erge maestosamente e la fatica viene ampiamente ripagata dal superbo scenario
VERSO LA RUPE DI SAVIERO
.

Poco piu' avanti vi e' la possibilita' di rifornimento d'acqua e in breve si giunge a Poggio Gurioli l'avamposto del Valico:qui volendo si puo' accorciare il giro proseguendo per il valico e poi scendere a Collina,mentre noi abbiamo preso lo sterrato che scende verso San Benedetto in Alpe.
Se non fosse piovuto nei giorni precedenti,il giro prevedeva il proseguo sul sentiero che si stacca al Poggio sempre per il Passo ma a causa del fango,abbiamo proseguito lungo lo stradello che scende per 3km fino ad incontrare l'asfalto.
PANORAMA



Al bivio dell'asfalto andiamo a sx e proseguiamo in salita moderata fino al primo scollinamento e dopo aver effettuato un breve tratto in discesa,riprendiamo la salita fino al Passo di Peschiena dove troviamo sulla dx la segnalatica CAI per l'Eremo di Gamogna.
Passati accanto al nucleo di case di CANOVE,il tratto che ci aspetta e' assolutamente impedalabile anche perche'e' sempre fangoso a causa della presenza del bestiame e si sviluppa in uno stretto canalino.
Comunque il tratto e' breve e poco dopo inizia la discesa verso l'eremo:in alcuni punti e' praticamente impossibile pedalare a causa della vegetazione che ostacola il cammino e dei sassi assai scivolosi
BASTIONE DI ARENARIA


FRANCIS(DX) E LORENZO(SX)
.
Dopo circa 40 minuti si giunge all'eremo dove merita ssolutamente una sosta e la visita all'intero complesso recentemente ristrutturato e meta' di tantissimi pellegrinaggi,
Come gia 'detto sopra,dall'Eremo conviene risalire faticosamente lo stradello(la tecnologia ci dice che in alcuni punti la pendenza sfiora il33%) per poi effettuare la dicesa lungo lo stradello dal momento che il sentiero 521/A che parte a fianco del cimitero e' praticamente impedalabile fino quasi a Ponte di Valle.
Da Ponte di Valle ci aspettano 5km di piacevole discesa su asfalto fino a quando troviamo le indicazioni per Tredozio(6 km):sono 3 km di salita al 9% che un po' pesano per i km accumulati ma in compagnia la fatica si stempra.
STEFANO


ALL'EREMO

Arrivati al Passo di Collina ci aspettano ora 3 km in discesa che ritemprano il corpo che verra' rifocillato al bar del paese dove gentilmente ci vengono offerte le brioches.

 

mercoledì 17 settembre 2014

ANELLO VENA DEL GESSO MTB

Dopo averla girata in largo e lungo a piedi,grazie al rinato spirito ciclistico di Francesco Pagani,detto Francis,e all'entusiasmo di suo figlio che seppur quattordicenne,dimostra una grande caparbieta e sopratutto resistenza,questa volta ho avuto l'immenso piacere di pedalare lungo questa magnifica valle.
Dal finestrino del treno della faentina,mi ero spesso chiesta che se quei crinali secondari di gesso,fossero percorribili in bici oltre che a piedi e in effetti la risposta e' stata ampiamente soddisfatta dal giro da noi effettuato.
AL BAR DELLA STAZIONE

VERSO LA ROCCA

STEFANO

Complice un'estate tipicamente del Nord Europa,abbiamo pedalato senz alcun problema .nonostante fossimo in Agosto e a quote relativamente alte;infatti la massima elevazione e' il Monte Mauro,la montagna di cristallo,che e' alto 470 mt.
D'altronde la lunga dorsale della Vena del Gesso non presenta mai quote elevate ma talmente e' spettacolare il panorama che si gode,che sembra chissa quali quote si tocchino.
Ancora una volta protagonista indiscusso del giro e' stato Stefano Pagani che macina i suoi km in salita con discrete pendenze,senza colpo ferire nonostante non abbia una gran bici.
PANORAMA SU RIOLO

STEFANO E FRANCIS,FIGLIO E PADRE

LUNGO LA STRDA

SUL SENTIERO 511

STEFANO SUL TRATTO DI SINGLE TREK

SENTIERO 511

Certo e' che il nostro girovagare sui pedali non e'  scandito dai tempi e questo secondo me rende tutto piu facile:non c'e' agonismo ma complicita e qualsiasi cosa possa modificare il giro,non turba l'allegria del gruppetto
Devo ammettere pero' che il cammino sulla Vena e' assai spettacolare ma anche il pedalare mostra i suoi lati positivi dal momento che ti permette di sconfinare in piu vallate facendo si che sia maggiore la conoscenza dei posti.
Io ad esempio ho integralmente percorso la Vena da Borgo Tossignano a Brisighella con scenari mozzafiato ma mai ero riusciuta a percorrere quelle strade bianche si adagiano sulla Vena;certamente dal punto di vista fotografico con il cammino si ha piu possibilita di effettuare scatti di un certo tipo potendo portare con se la macchina reflex,mentre il pedalare implica l'uso di compatte che risultano essere piu' agevoli per lo scatto.
Comunque quello che conta e' quello che ti rimane nel cuore e nello spirito dopo ogni uscita che sia a piedi o in compagnia.
SEMPRE SUL 511:IL TRATTO E' PEDALABILE

DISCESA RIPIDA MA DA FARSI IN SELLA


SEGNAVIA

AL BIVIO DELLA SBARRA,SI VA A SX

Raccomando a chiunque sfruttasse questo post per andare a visitare questi posti ,di lasciarsi il tempo per visitare Brisighella partendo dalla suggestiva camminata lungo la Via degli Asini per poi salire alla Torre dell'orologio e da qui alla Rocca per poi incamminarsi lungo la Via di Monticino per arrivare infine al Parco del Carne dove un incantevole rifugio accoglie le stanche ma soddisfatte membra..
DESCRIZIONE TECNICA
KM PERCORSI=38 km

DISLIVELLO=800 mt
SENTIERI=in parte il 511 in discesa facilmente percorribile;lungo il giro frequenti segnalazioni della CICLOVIA DEL GESSO percorso che permette una esauriente pedalata alla scoperta della zona.
Sono in parte asfaltate e in parte sterrate,ma il traffico e' inesistente,
Piacevole e' la Valle del Sintria e il borgo di Casola Valsenio.

TEMPI DI PERCORRENZA I tempi,secondo me in mtb,sono relativi dal momento che ognuno pedala con la propria cadenza ma sopratutto e' notevole l'aiuto del mezzo...pedalare con una Graziella e' un conconto,pedalare su una discreta bici e' un altro discorso...certo conta la gamba ma....
DESCRIZIONE GIRO
La partenza avviene dalla Piazza della Stazione,dove consiglio una sosta per gustarsi dei buoni dolci..non dico il caffe' dal momento che il giro parte subito con una ascesa di 5 km con discreta pendenza.
Dalla piazza seguiamo le indicazioni per il Rifugio Centro Visita Parco del Carne costeggiando la Rocca.
Arrivati a Monticino,merita una sosta la visita per la Cava di Gesso,per poi riprendere la pedalata la cui fatica viene mitigata dal superbo panorama a 360* della Vena del Gesso;passato il borghetto di Varnelloe le indicazioni per la Grotta Tanaccia(merita una visita),arriviamo a Rontana e trascuriamo le indicazioni per la cima a sx mentre a dx la strada prosegue per Riolo Terme:strada da cui giungeremo al ritorno
VALLE DEL SINTRIA

BIVIO MONTE MAURO

PARTICOLARE

BIVIO RIO STELLA:TERMINA L'ASFALTO LA PENDENZA NEL TRATTO DI STERRATO SI ACCENTUA

CARTELLI ESPLICATIVI
.

Noi proseguiamo a diritto e in breve giungiamo all'inizio dello sterrato .
Passata la catena,poco dopo troviamo un cancello e noi prendiamo la strada che scende e che ci porta a ricongiungersi al sentiero 511 che seguiamo in discesa prestando attenzione.
Qui,in questo tratto,e' raccomandabile scendere dalla bici dal momento che il sentiero e' stretto e di roccia friabile ;passato questo punto il tracciato non presenta più nessun tipo di difficoltà ed è' interamente pedalabile.Seguiamo sempre le indicazioni CAI e giungiamo ad una catena e scendiamo a sx e in breve perveniamo alla Via di Castenuovo.
Qui proseguiamo a sx,seguendo sempre i segnavia che però quando arriviamo al vigneto,si perdono.
DIDASCALIA

CARTINA

PARTICOLARE DELLA VENA

STEFANO NEL TRATTO FINALE DI MONTE MAURO

PARTICOLARE DELLA VENA DEL GESSO

Comunque non vi sono problemi perché costeggiando il vigneto troviamo uno stradello che in breve ci porta sulla strada asfaltata e andiamo sempre a sx con di fronte la mole del Monte Mauro che sovrastala Valle del Sintria.Qui ci aspetta un breve tratto di asfalto in falsopiano non trafficato,fino a quando non troviamo la Via di Monte Mauro e le indicazioni della Ciclovia del Gesso.
La salita e' regolare e non mostra mai pendenze accentuate nella lunghezza dei suoi 5 Km e quando arriviamo alla deviazione per la fattoria Rio Stella, l'asfalto lascia   il posto allo sterrato e qui la pendenza si accentua fino a quando arriviamo al pianoro con alcuni esemplari di gessi,siamo ormai al termine della salita,ci aspetta un piccolo strappettino per l'arrivo alla cima.
Comunque lo spettacolo anche da questo pianoro e' superbo esaltato pure dal riverbero del cristallo:l'ultimo km sembra di pedalarlo sopra una cristalliera.
LINGUA DI GESSO

DA MONTE MAURO VERSO BRISIGHELLA E L'APPENNINO TOSCO ROMAGNOLO

In cima ci troviamo l'enorme campana dell'eremo in fase di risrutturazione e due seggiole per godersi lo spettacolo sulla Valle del Sintria e sulla Vena.
Qui troviamo pure il sentiero 511 proveniente da Borgo Rivola e un cartello per la Cima di Monte Mauro,massima elevazione della Vena:avverte della esposizione del sentiero.
Io,che soffro di vertigini,posso garantire che avendo come gia' detto percorso a piedi integralmente il sentiero,non ho trovato alcuna difficolta'.
Certamente in bci e' necessario assolutamente scendere dalla sella,ma penso che talmente e' spettacolare il paesaggio,che ne valga la pena.
Volendo,da qui si puo' proseguire il giro per poi riemmettersi con la ciclovia,ma noi abbiamo preferito ridiscendere per la medesima strada e una volta,arrivati al bivio di partenza,ci siamo diretti a sx verso Riolo Terme percorrendo 4 km di asfalto in falsopiano con zero traffico,tralasciando il bivio per Castelnuovo senalato con il simbolo della ciclovia.

CAMPANA DI MONTE MAURO

Arrivati al bivio Riolo Terme-Brisighella,sinceramente abbiamo pensato che fosse quello il nostro bivio,ma in effetti per percorrere la ciclovia,avremmo dovuto proseguire ancora fino a trovare lo stradello sterrato con i segnali del percorso.
Sinceramente e' stata una salita piacevole seppur con una discreta pendenza ma l'assoluta,anche qui,mancanza di traffico e l'apertura del panorama ha fatto si che poi non ci sia dispiaciuto percorrere il giro programmato di rientro.
SUL SENTIERO 511

Arrivati al bivio del Parco del Carne,abbiamo deciso di placare i morsi della fame,rierpicandoci per il Rifugio ma ancora una volta la nostra scelta e' stata azzeccata e una volta messe le gambe sotto la tavola,ci siamo divorati un sano ma alquanto prelibato panino.
Da qui poi abbiamo ripercorso la strada dell'andata e in discesa ci siamo fatti trascinare dall'ebbrezza della velocita e in 10 minuti siamo giunti di fronte al nostro bar dove,logicamente ci siamo concessi un caffe per ridare tono e vitalita ai nostri fisici.
MA ANCORA UNA VOLTA MI COMPLIMENTO CON STEFANO PAGANI CHE SI E' MACINATO I SUOI KM IN SALITA SENZA MAI CEDERE.
PANORAMA
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Anello Tre Cime di Monteferrato

SENTIERO 412 MONTE FERRATO SI SALE E LA GISI 2.0 BRONTOLA IL GIUSTO SUL SENTIERO 412 LE ROCCE DEL SENTIERO GISI 2.0 LE OLIVETE DI FIGLINE PR...