Appennini minori,valli meno famose ma che in ogni stagione dell'anno sanno riservare bellissime sorprese:castagneti che lasciano il posto come di incanto al faggio che come al termine di una galleria ti mostra un nuovo volto:immensi prati che fanno da spettatori a quella lunga catena appenninica dalle vette piu alte.
Siamo nella Valle del Rovigo-Badia Moscheta-Firenzuola che offre una fitta rete sentieristica ottimamente curata grazie anche al ripristino dei Rifugi del Mugello e gli stradelli forestali che si prestano per effettuare entusiasmanti anelli.
Quello che vi descrivo oggi, abbraccia un'ampia conca attraversando la selvaggia Val Cavaliera e incredibili canyion che precedono l'arrivo ai Diacci e Cascate dell'Abbraccio e l'austera Cascate del Rovigo protetta da alti parete di arenaria che la rendono spettacolare e spesso inaccesibile per la quantita di acqua.
TORRENTE ROVIGO
DOPO IL PONTE SI VA A DX SEGUENDO LE INDICAZIONI PER BADIA MOSCHETA
DOPO LASCIATO SUCCESSIVAMENTE IL BIVIO PER BADIA E ANDATI SULLA SX PER MONTE ACUTO,SI GIUNGE NEI PRESSI DI RUDERI IN UN SECOLARE CASTAGNETO
PANORAMI SULLA POGGIO RONCACCIO-CASETTA DI TIARA
DA RAZZALTO LO SGUARDO VOLA SUI CRINALI INNEVATI DEL CORNO ALLE SCALE
GIOIA SOLA A VEDERLA CON IL SORRISO POI...GRANDE GISE
Per non parlare del sentiero che costeggia il corso del Rovigo dal termine del Val Cavaliera fino alle spiagge del Mulinaccio codn la presenza di numerose e spettacolari forre .Pochi possono immaginare di quanto sia straordinariamente bella questa zona e anche solo percorrere il tratto del Rovigo e' poesia:poesia perche questi sentieri,questi boschi sono stati spettatori della bellissima ma tormentata storia di amore di Dino Campana e Sibilla Aleramo.
Proprio da Casetta di Tiara,incantevole borgo posto sopra il corso del Rovigo,inizio' la loro fuga di amore;soffermiamoci un attimo sulla spiaggia di arenaria e immaginiamoli mano nella mano a camminare.
Un percorso che si presta ad essere percorso tutto l'anno:sicuramente chi vuole assistere al magnifico precipitare delle acque dalla Cascata dell'Abbraccio passando sotto la tenda di acqua ,deve aspettare Febbraio-Marzo ma come sempre ripeto ogni stagione riserva le sue bellezze.
DA RAZZALTO IL SENTIERO PROSEGUE SU CARRARECCIA
BREVE SOSTA PRIMA DI ARRIVARE A GIOGARELLO
L'ABETAIA ANNUNCIA L'ARRIVO A GIOGARELLO
LE CASE DI GIOGARELLO
SI SALE E SI VA VERSO SX TRALASCIANDO SULLA DX LE INDICAZIONI PER SERRA E BADIA MOSCHETA
SI ENTRA IN FAGGETA:PRELUDIO DEL CRINALE PANORAMICO DEL MONTE ACUTO
UN PO DI NEVE
GALLERIA DI FAGGI SULLA DX
IMMAGINE SOTTOSTANTE MONTE ACUTO MT 1100
DETTAGLI TECNICI
LUNGHEZZA=18 km
DISLIVELLO=900 mt
TEMPI DI PERCORRENZA=7 ore incluse le soste
SENTIERI PERCORSI=711 fino al Rifugio Serra-poi segnavia per i Diacci-739-711
GRADO DI DIFFICOLTA'=EE per lunghezza e dislivello.
DESCRIZIONE PERCORSO
Lasciata l'auto al Mulinaccio raggiungibile dal bivio per Casetta di Tiara lungo la statale imolese per Firenzuola,attraversiamo subito il Rovigo e giriamo subito a dx seguendo le indicazioni per Badia Moscheta.Iniziamo a salire e dopo circa 1 km lasciamo il sentiero per Badia-Valle dell'Inferno e saliamo a sx seguendo le indicazioni per Giogarello-Monte Acuto.Il sentiero ora sale in un fitto castagneto ma lascia vedute su Casetta di Tiara e Poggio Roncaccio.
Il sentiero dopo aver raggiunto un nucleo abitativo prosegue il suo cammino su stradello giunge alle case di Razzalto posto in un punto panoramico sulla valle di Firenzuola e sui crinali emiliani.
SOSTA DEL GRUPPO
POGGIO ALTELLO E LA SOTTOSTANTE SELVAGGIA VAL CAVALIERA
FAGGI SECOLARI
INIZIA LA DISCESA
DOPO IMMENSE PRATERIE ECCO LA GALLERIA DI FAGGI PRELUDIO DEL RIFUGIO SERRA
CI SIAMO
RIFUGIO SERRA.ABBIAMO PERCORSO 7.17 KM IN 2 ORE
LASCIAMO I SEGNAVIA CAI PER BADIA MOSCHETA E SEGUIAMO LA SEGNALETICA LOCALE PER RIFUGIO DIACCI
Dopo una dovuta sosta,proseguiamo il cammino e in breve giungiamo ai prati del Giogarello,nucleo abitativo al centro di un immensa vallata con scorci panoramici sia sulla selvaggia Val Cavaliera che sui crinali dell'Altello.Seguiamo sempre i segnavia CAI trascurando i sentieri locali e saliamo a sx e in breve ci addentriamo nella faggeta e in un breve strappo ci porta sul crinale panoramico del Monte Acuto a quota 1100 mt.Il pianoro si affaccia a 360 gradi su tutta la vallata e in lontananza le acque del Rovigo si odono nel loro fragore e in basso il Rifugio Serra si mostra.
La discesa e' piuttosto ripida e dopo aver superato una galleria di faggi giunge sul pianoro del Rifugio gestito ottimamente dai Rifugi Mugello:qui abbiamo la possibilita di sostare sui tavoli e di fare rifornimento di acqua.Qui tralasciamo i segnavia CAI e seguiamo la cartellonistica locale MULINO-RIFUGIO DIACCI e iniziamo la discesa lungo la carrareccia notevolmente panoramica fino a giungere ad un primo guado.Il sentiero si addentra in una fitta faggeta e dopo 3 km di saliscendi troviamo il bivio dei Diacci sulla sx.
LA CARRARECCIA SUL FONDOVALLE SI ADDENTRA IN UNA FITTA FAGGETA CON DIVERSI GUADI
KM 10.35 SIAMO AL BIVIO PER I DIACCI
RIGOROSAMENTE IN FILA:IL SENTIERO E' STRETTO
TORRENTE ROVIGO:TRATTO SPETTACOLARE
SEMPRE UN IMMAGINE DEL TORRENTE
ATTRAVERSAMENTO
CANYION MULINO DEI DIACCI
LO SPETTACOLO DEL MULINO E DELLE ACQUE DEL ROVIGO
LE CASCATE DELL'ABBRACCIO
Da stradello ora il cammino avviene su un stretto sentiero a mezzacosta con altri guadi fino a giungere al primo guado del Rovigo in un ambiente suggestivo e dopo 2 km siamo al Mulino dei Diacci in un ambiente suggestivo caratterizzato da stratificazioni tipo canyion e saliamo verso le Cascate dell'ABBRACCIO ancora piu spettacolari:un passaggio sotto le rocce di arenaria con l'acqua che scende dall'alto.Qui prendiamo il sentiero sulla sx tralasciando quello che sale al Rifugio dei Diacci sulla dx.Ci addentriamo ora nella selvaggia Val Cavaliera accompagnati sempre di piu dal fragore delle acque del Rovigo e in breve giungiamo a Pian dell'Aiara:abbiamo percorso fino a qui 13,61 km in 4 ore con un dislivello di quasi 900 mt.Dal bivio scendiamo sulla sx e attraversiamo un fitto bosco per giungere ad un ennesimo attraversamento del Rovigo e siamo ormai in vista del bivio che ci porta alle Cascate.Purtroppo la portata di acque del Rovigo e' talmente notevole che ha impedito di poter giungere allo spettacolare anfiteatro.
GISE SOTTO UNA PIOGGIA DI ALLEGRIA
DALLE CASCATE SEGUIAMO IL SENTIERO A SX
SULLA VAL CAVALIERA
Ritorniamo sui nostri passi e ci seguiamo il corso del Rovigo e in circa 40 minuti siamo sulle spiagge del Mulinaccio con le case:qui seguiamo sempre i segnavia CAI fino a che non troviamo sulla dx il bivio per Casetta di Tiara mentre sulla sx il passaggio del Rovigo che ci rimette sullo stradello e in breve giungiamo al ponte del Mulinaccio e quindi alle auto
DALLE CASCATE DEL ROVIGO IL SENTIERO VERSO LA LASTRA E LA SPIAGGIA DEL MULINACCIO
FORRE DEL ROVIGO
QUI IL GRUPPO PERDE LA TREBISONDA E ATTRAVERSA...IL BIVIO E 50 MT AVANTI SEGUENDO SEMPRE I SEGNAVIA CAI AVENDO IL ROVIGO SULLA SX
domenica 26 novembre 2017
domenica 12 novembre 2017
ANELLO DEI LAGONI-TABURRI DI FELLICAROLO
Immense vallate incontaminate dal turismo di massa e dagli impianti,una conca glaciale che abbraccia un crinale che separa due regioni.La conca dei Taburri rappresenta tutto questo e idealmente abbraccia il tratto Tauffi-Monte Cimone con numerosi sentieri immersi dapprima in fitte faggeta per poi aprirsi su crinali secondari dai mirtilleti che accompagnano il cammino fin sotto le vette.
Il momento migliore secondo me e' l'autunno quando la fantasia accende l'animo esaltato dai mille colori di una tavolozza che solo Madre Natura sa miscelare e la Valle dei Ghiacci e' uno spettacolo unico che lascia un segno indelebile nell'animo.
TORRENTE DOCCIONE E SEGNAVIA CAI MODENA
GUADO FACILITATO IN CASO DI PIENA DALLA PASSARELLA
SENTIERO 435 E SULLA SX BIVIO 433 DAL QUALE SCENDEREMO
TORRENTE DOCCIONE
SERRALTA E BIVACCO GRAN MOGOL:LASCIAMO IL 435 E ANDIAMO A DIRITTO SUL 445
Da una faggeta fitta attraversata dal Torrente Doccione il cui fragore inonda la valle,si passa ad un prato di mirtilleti per poi improvvisamente esplodere in questa conca dove cala il silenzio e i colori ti rapiscono lo sguardo e culmina sull'immensa mole del Cimone per digradare poi verso l'improvvisa roccia dei Lagoni e della sua buca della neve e quell'esile cresta che giunge sulla pagina piu esposta del Libro Aperto.
E tu su quella cresta ti senti come il funambolo sospeso in un sogno dove pianura,collina e montagna si fondono in un'unica visione.
Ecco questi sono i TABURRI e le sue valli di accesso al crinale Monte Cimone-Cima Tauffi.
VECCHI SEGNAVIA MA RESISTENTI NEL TEMPO
PRATERIE SOMMITALI
DONNA GIANNA RIPRENDE IL CAMMINO
SI ENTRA NUOVAMENTE IN FAGGETA
APERTURA SUL MONTE LA PIAZZA
PARETE DEL MONTE CIMONE
COLORI DELLA FAGGETA
Il sentiero della Valle dei Ghiacci non e' segnato ma uscendo dal sentiero del Pizzo delle Stecche si manifesta e ognuno di noi si inventa un tracciato privo di pericoli che esaltano ancora di piu:sembra di danzare liberi come farfalle e ovunque il piede si posi non ci sono difficolta':sali libero e man mano ti scordi della fatica talmente e' superbo il paesaggio.
DESCRIZIONE TECNICA DEL PERCORSO
LUNGHEZZA=13 KM
DISLIVELLO=900 MT
TEMPI DI PERCORRENZA=4 ORE ESCLUSE SOSTE
SENTIERI PERCORSI=435-445 fino al Pizzo delle Stecche e poi fuori sentiero ma ben evidente verso il crinale-449(00-DIREZIONE LIBRO APERTO )-433
GRADO DI DIFFICOLTA'=EE per dislivello.
A Serralta il piccolo rifugio non viene indicato come numerosi testi riportano GRAN MOGOL:Qui lasciamo il 435 e andiamo in salita lungo la carrareccia presenza di paletti di legno riportanti Libro Aperto.
LUCIA
LUCIANO :NON DEL TUTTO PROMOSSO...
ALESSANDRO:COLUI CHE COMPIE IMPRESE MA CHE OGGI HA FALLATO CLAMOROSAMENTE:HA VISTO UN PALEO SCIVOLOSO...NON PIOVE DA MESI..FORSE NON VOLEVA SALIRE ANCORA..MAH MAH
PANORAMI SUL CRINALE DEL LIBRO APERTO
LASCIAMO IL SENTIERO E INIZIAMO A SALIRE SEGUENDO OGNUNO LA PROPRIA TRACCIA:SIAMO SOTTO LA CRESTA DEI LAGONI SULLA CONCA DEI GHIACCI
UNA SOSTA PER IMMORTALARE
LA GIANNA AL BIVIO NON SI E' PRONUNCIATA SULLA SCELTA..
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Lasciata l'auto al posteggio del Rifugio Taburri con possibilita di rifornimento di acqua ci incamminiamo lungo la carrareccia e poco dopo attraversiamo il Torrente Doccione che alimenta le relative cascate e continuiamo il nostro cammino lungo lo stradello ignorando sulla sx il sentiero 433 dal quale scenderemo.Il cammino prosegue sempre lungo la sterrata che poco dopo si addentra nella fitta faggeta andando ad attraversare su ponticello il torrente.
Dopo 2,500 km giungiamo a Serralta-Bivacco Gran Mogol dove lasciamo il sentiero 435 per seguire a diritto in salita il 445 costeggiando un abetaia.Lungo il cammino troviamo come gia' detto vecchi cartelli di legno con direzione Libro Aperto ma il cammino prosegue in comune con il 445.Il sentiero si inoltra nuovamente nella fitta faggeta con una moderata pendenza e dopo circa settantacinque minuti giungiamo in una prima conca che precede l'ascesa al Pizzo delle Stecche.E' un cammino tra esemplari di faggi e alte piante di lamponi e guadiamo dei ruscelletti.
PANORAMI SUPERBI LUNGO IL CRINALE SECONDARIO DEI GHIACCI
TRATTI ALTERNATI TRA ROCCIA E MIRTILLETI
LO SGUARDO VERSO LO SPIGOLINO-SCAFFAIOLO-CORNO-NUDA DEL CORNO
NO COMMENT..VERO LUCIA
ULTIMI TRATTI
Il sentiero poi prende a salire in forte ascesa e man mano il panorama si ampre sulla Valle dei Ghiacchi e a quota 1675 su una selletta sulla sx troviamo la deviazione per il Pizzo delle Stecche:e' una breve deviazione ma che merita in quanto il colpo d'occhio sulle conche e' veramente spettacolare e la Valle dei Ghiacci si apre in tutta la sua maestosita'.
Tornati alla selletta,lasciamo il sentiero per iniziare l'ascesa libera verso il crinale che si mostra su tutti i fianchi:sta a noi decidere dove incamminarci e cosa fare;solo le foto saranno in grado di valorizzare l'ambiente.Dai Taburri a qui abbiamo percorso 6 km in 90 minuti con un dislivello di 500 mt e privo di difficolta'.
SI PROSEGUE SULLA CRESTA DEI LAGONI
CRINALE PRIVO DI DIFFICOLTA' E SUPERLATIVAMENTE PANORAMICO
IL LIBRO APERTO E LE SUE PARETI
PASSAGGI SU ROCCETTE
LA VALLE DELL'ABETONE
SIAMO IN VISTA DEL BIVIO
Sul crinale dei LAGONI ci giungiamo dopo circa 40 minuti con tratti di notevole pendenza ma come sempre ampiamente ripagati dai panorami.
Giunti sul crinale proseguiamo il cammino in direzione del Libro Aperto e dopo circa 1 km di un cammino sospeso tra Emilia e Toscana giungiamo al bivio del Libro Aperto:avendo gia percorso piu di una volta il tratto,decidiamo di scendere sulla sx lungo il sentiero 435 gia' ampiamente descritto in un precedente post sempre dedicato ai Taburri:dalla partenza a qui abbiamo percorso 8,64 km in 2 ore e 40 minuti escluse soste con un dislivello di 800 mt.
SENTIERO 433
DALL'ALTO E' POSSIBILE SPAZIARE SU QUELLO CHE SARA' IL NOSTRO PERCORSO
SI SCENDE CON MODERATA PENDENZA
ANCHE LA REGINA HA BISOGNO DEL VICINO...
LE VALLI DELLA CRESTA DEL CERVINARA
CRINALE PELATO DEI SASSI BIANCHI
SI RIMETTONO IN FORZA..GLI EROI SONO UN PO' STRAVOLTI ECCETTO LA LUISELLA CHE HA MOSTRATO UNA PERFORMANCE NOTEVOLE
Una discesa spettacolare su una cresta secondaria sotto l'austera mole del Libro Aperto:in questo tratto bisogna prestare attenzione dal momento che in alcuni tratti la roccia puo essere scivolosa ma non presenta mai punti pericolosi.La discesa viene interrotta al bivio del sentiero 431 per risalire poi sulla pelata cresta dei Sassi Bianchi:e' l'ultima salita dell'escursione.Poco dopo il sentiero rientra nella faggeta e in breve ci ricongiungiamo sul 445 percorso all'andata e da qui ai Taburri il cammino e' breve.
Il momento migliore secondo me e' l'autunno quando la fantasia accende l'animo esaltato dai mille colori di una tavolozza che solo Madre Natura sa miscelare e la Valle dei Ghiacci e' uno spettacolo unico che lascia un segno indelebile nell'animo.
TORRENTE DOCCIONE E SEGNAVIA CAI MODENA
GUADO FACILITATO IN CASO DI PIENA DALLA PASSARELLA
SENTIERO 435 E SULLA SX BIVIO 433 DAL QUALE SCENDEREMO
TORRENTE DOCCIONE
SERRALTA E BIVACCO GRAN MOGOL:LASCIAMO IL 435 E ANDIAMO A DIRITTO SUL 445
Da una faggeta fitta attraversata dal Torrente Doccione il cui fragore inonda la valle,si passa ad un prato di mirtilleti per poi improvvisamente esplodere in questa conca dove cala il silenzio e i colori ti rapiscono lo sguardo e culmina sull'immensa mole del Cimone per digradare poi verso l'improvvisa roccia dei Lagoni e della sua buca della neve e quell'esile cresta che giunge sulla pagina piu esposta del Libro Aperto.
E tu su quella cresta ti senti come il funambolo sospeso in un sogno dove pianura,collina e montagna si fondono in un'unica visione.
Ecco questi sono i TABURRI e le sue valli di accesso al crinale Monte Cimone-Cima Tauffi.
VECCHI SEGNAVIA MA RESISTENTI NEL TEMPO
PRATERIE SOMMITALI
DONNA GIANNA RIPRENDE IL CAMMINO
SI ENTRA NUOVAMENTE IN FAGGETA
APERTURA SUL MONTE LA PIAZZA
PARETE DEL MONTE CIMONE
COLORI DELLA FAGGETA
Il sentiero della Valle dei Ghiacci non e' segnato ma uscendo dal sentiero del Pizzo delle Stecche si manifesta e ognuno di noi si inventa un tracciato privo di pericoli che esaltano ancora di piu:sembra di danzare liberi come farfalle e ovunque il piede si posi non ci sono difficolta':sali libero e man mano ti scordi della fatica talmente e' superbo il paesaggio.
DESCRIZIONE TECNICA DEL PERCORSO
LUNGHEZZA=13 KM
DISLIVELLO=900 MT
TEMPI DI PERCORRENZA=4 ORE ESCLUSE SOSTE
SENTIERI PERCORSI=435-445 fino al Pizzo delle Stecche e poi fuori sentiero ma ben evidente verso il crinale-449(00-DIREZIONE LIBRO APERTO )-433
GRADO DI DIFFICOLTA'=EE per dislivello.
A Serralta il piccolo rifugio non viene indicato come numerosi testi riportano GRAN MOGOL:Qui lasciamo il 435 e andiamo in salita lungo la carrareccia presenza di paletti di legno riportanti Libro Aperto.
LUCIA
LUCIANO :NON DEL TUTTO PROMOSSO...
ALESSANDRO:COLUI CHE COMPIE IMPRESE MA CHE OGGI HA FALLATO CLAMOROSAMENTE:HA VISTO UN PALEO SCIVOLOSO...NON PIOVE DA MESI..FORSE NON VOLEVA SALIRE ANCORA..MAH MAH
PANORAMI SUL CRINALE DEL LIBRO APERTO
LASCIAMO IL SENTIERO E INIZIAMO A SALIRE SEGUENDO OGNUNO LA PROPRIA TRACCIA:SIAMO SOTTO LA CRESTA DEI LAGONI SULLA CONCA DEI GHIACCI
UNA SOSTA PER IMMORTALARE
LA GIANNA AL BIVIO NON SI E' PRONUNCIATA SULLA SCELTA..
PANORAMI
IL CIMONE E LA VALLE DEI GHIACCIDESCRIZIONE DEL PERCORSO
Lasciata l'auto al posteggio del Rifugio Taburri con possibilita di rifornimento di acqua ci incamminiamo lungo la carrareccia e poco dopo attraversiamo il Torrente Doccione che alimenta le relative cascate e continuiamo il nostro cammino lungo lo stradello ignorando sulla sx il sentiero 433 dal quale scenderemo.Il cammino prosegue sempre lungo la sterrata che poco dopo si addentra nella fitta faggeta andando ad attraversare su ponticello il torrente.
Dopo 2,500 km giungiamo a Serralta-Bivacco Gran Mogol dove lasciamo il sentiero 435 per seguire a diritto in salita il 445 costeggiando un abetaia.Lungo il cammino troviamo come gia' detto vecchi cartelli di legno con direzione Libro Aperto ma il cammino prosegue in comune con il 445.Il sentiero si inoltra nuovamente nella fitta faggeta con una moderata pendenza e dopo circa settantacinque minuti giungiamo in una prima conca che precede l'ascesa al Pizzo delle Stecche.E' un cammino tra esemplari di faggi e alte piante di lamponi e guadiamo dei ruscelletti.
PANORAMI SUPERBI LUNGO IL CRINALE SECONDARIO DEI GHIACCI
TRATTI ALTERNATI TRA ROCCIA E MIRTILLETI
LO SGUARDO VERSO LO SPIGOLINO-SCAFFAIOLO-CORNO-NUDA DEL CORNO
NO COMMENT..VERO LUCIA
ULTIMI TRATTI
Il sentiero poi prende a salire in forte ascesa e man mano il panorama si ampre sulla Valle dei Ghiacchi e a quota 1675 su una selletta sulla sx troviamo la deviazione per il Pizzo delle Stecche:e' una breve deviazione ma che merita in quanto il colpo d'occhio sulle conche e' veramente spettacolare e la Valle dei Ghiacci si apre in tutta la sua maestosita'.
Tornati alla selletta,lasciamo il sentiero per iniziare l'ascesa libera verso il crinale che si mostra su tutti i fianchi:sta a noi decidere dove incamminarci e cosa fare;solo le foto saranno in grado di valorizzare l'ambiente.Dai Taburri a qui abbiamo percorso 6 km in 90 minuti con un dislivello di 500 mt e privo di difficolta'.
SI PROSEGUE SULLA CRESTA DEI LAGONI
CRINALE PRIVO DI DIFFICOLTA' E SUPERLATIVAMENTE PANORAMICO
IL LIBRO APERTO E LE SUE PARETI
PASSAGGI SU ROCCETTE
LA VALLE DELL'ABETONE
SIAMO IN VISTA DEL BIVIO
Sul crinale dei LAGONI ci giungiamo dopo circa 40 minuti con tratti di notevole pendenza ma come sempre ampiamente ripagati dai panorami.
Giunti sul crinale proseguiamo il cammino in direzione del Libro Aperto e dopo circa 1 km di un cammino sospeso tra Emilia e Toscana giungiamo al bivio del Libro Aperto:avendo gia percorso piu di una volta il tratto,decidiamo di scendere sulla sx lungo il sentiero 435 gia' ampiamente descritto in un precedente post sempre dedicato ai Taburri:dalla partenza a qui abbiamo percorso 8,64 km in 2 ore e 40 minuti escluse soste con un dislivello di 800 mt.
SENTIERO 433
DALL'ALTO E' POSSIBILE SPAZIARE SU QUELLO CHE SARA' IL NOSTRO PERCORSO
SI SCENDE CON MODERATA PENDENZA
ANCHE LA REGINA HA BISOGNO DEL VICINO...
LE VALLI DELLA CRESTA DEL CERVINARA
CRINALE PELATO DEI SASSI BIANCHI
SI RIMETTONO IN FORZA..GLI EROI SONO UN PO' STRAVOLTI ECCETTO LA LUISELLA CHE HA MOSTRATO UNA PERFORMANCE NOTEVOLE
Una discesa spettacolare su una cresta secondaria sotto l'austera mole del Libro Aperto:in questo tratto bisogna prestare attenzione dal momento che in alcuni tratti la roccia puo essere scivolosa ma non presenta mai punti pericolosi.La discesa viene interrotta al bivio del sentiero 431 per risalire poi sulla pelata cresta dei Sassi Bianchi:e' l'ultima salita dell'escursione.Poco dopo il sentiero rientra nella faggeta e in breve ci ricongiungiamo sul 445 percorso all'andata e da qui ai Taburri il cammino e' breve.
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