Infatti basta percorrere pochi chilometriall' interno che si apre un mondo che non ti aspetti:le colline del cesenate,le famose Balze di Verghereto,il Monte Carpegna,la diga di Ridracoli opera faraonica ma che incastonata tra le montagne ricorda un fiordo norvegese.
Da non dimenticare la zona di Campigna con le sue foreste secolari di abeti,lo stesso Delta del Po che percorso in bicicletta e' in grado di suscitare emozioni particolari:in alcune zone il tempo sembra essersi fermato e nulla vieta un riposo sotto quelle pioppete disturbato solo dal fruscio dei rami o di qualche animale acquatico.
E che dire della zona del Bevano su Ravenna:un tramonto in compagnia di fenicotteri con lo sguardo che si perde sull'orizzonte infinito.
Ma tornando al nostro giro la zona di Marradi,Crespino ,Palazzuolo danno infinite possibilita' di effettuare trekking di un certo fascino:quello che andro' a descrivere dal bivio della Valcava fino al Passo dell'eremo o Canove corre interamente sulla sottile linea di crinale avendo sulla dx una parete quasi verticale e quindi molto pericolosa per il brecciolino ovunque presente:comunque volendo c'e' la possibilta' di aggirare i punti piu' scoscesi.
In caso di piogge recenti tale sentiero di crinale va evitato ma sinceramente lo stradello che corre sotto e' molto piu' monotono e quindi raccomando di programmare l'escursione dopo un periodo di bel tempo stabile e sopratutto va evitato nei periodi estivi dal momento che il brecciolino chiaro provoca un riverbero non indifferente.
Poi non raggiungendo mai quote alte il caldo renderebbe l'escursione veramente pesante;l'unica possibilita' di rifornimento d'acqua e' all'Eremo di Gamogna.
DISLIVELLO=700 MT
KM=13
TEMPO EFFETTIVO=5 ORE
Per raggiungere la zona di Marradi noi ci serviamo sempre del mitico trenino BORGO S.LORENZO/FAENZA la cui inaugurazione risale al 1893 e che ancora oggi si inerpica su per i monti con le locomotive a nafta:attraversa numerosi viadotti e 50 km di gallerie ,come Poggio Allocchi,sotto questo monte si trova il traforo piu' lungo che da Fornello arriva a Crespino sul Lamone.
Per quanto riguarda gli orari conviene sempre consultare il sito di TRENIITALIA e guardare la linea Borgo/Faenza via S.Piero a Sieve:c'é da tener presente che la domenica la linea ha poche corse.
L'escursione terminando al Passo dell'Eremo,distante 10 km da Marradi e non essendovi alcun servizio pubblico noi ci siamo appoggiati alla DITTA LIVERANI-BRISIGHELLA(WWW:LIVERANIGO.IT) che all'ora prestabilita ci e' venuta a prendere riportandoci a Marradi.
L'escursione parte dal ristorante "LE COLOMBAIE"(da qui fino all'incrocio del sentiero 583,seguiremo il sentiero 521per poi prendere il sentiero di crinale assai entusiamente),e passato un cancelletto in legno siamo entrati nel bosco su sentiero in salita e attraversata una pineta siamo giunti a Ca' Monte Gianni(572mt) in fase di ristrutturazione e posta su un pianoro altamente panoramico sulla Vena del Gesso.
Dopo la solita sosta per dare modo di brontolare alla mia amica Gianna sul mio primo panino e di recuperare la mitica Paola detta "SON QUI" che a ogni gita sbrontola per il dislivello e la pendenza a lei non rivelata!!!!
Il sentiero prosegue verso nord e con varii saliscendi tocca i ruderi di Castelnuovo e di Valcroce,incrocia il sentiero 517A per la Badia del Borgo per poi risalire su stradella che conserva ancora alcuni tratti lastricati a testimonianza dell'antica mulattiera che univa Marradi a Gamogna:per fortuna alcuni tratti sono coperti dalla vegetazione in quanto nelle giornate calde questo sentiero e' esposto al Sole che non lascia tregua anche perche' la montagna gessosa da' un riverbero non indifferente!!!
Lasciato l'incrocio c on il sentiero 583 e girando a sx per circa 200 mt e aggirato il poggio a quora 798mt,prendiamo il sentiero 521B che sale sul poggio coperto da alberelli e cespugli piegati dal vento e siamo saliti alla vetta del M.te Calvo(850mt) inconfondibile per la sua forma di piramide triangolare con il versante nord che presenta una parete quasi verticale.
Da qui fino al Passo sara' un susseguirsi di strappi sui diversi poggi e alcune discese sono risultate abbastanza scivolose e per fortuna la Gianna,nota come la stambecca della Romagna,non ha alcun problema e con sicurezza ci ha fatto passare tranquillamente punti esposti.
Dopo aver incrociato un secondo sentiero non segnato si inizia l'ascesa per la vetta da dove ,verso sud si vede la croce che domina il valico e siamo scese per andare all'eremo recuperando il sentiero 521:
Dal valico abbiamo percorso lo stradello che dapprima in discesa e poi in salita ci ha portato all'Eremo:poco prima di giungere all'eremo conviene fare rifornimento alla fontanella di acqua.
L'eremo.dedicato a S.Barnaba da poco ristrutturato sorge su un pianoro in posizione isolata ma circondato dai crinali:qui il riposo e' d'obbligo e infatti qui abbiamo sostato lungamente trovando pure il tempo di visitare l'edificio.
Ripreso fiato e soddisfatto l'appetito abbiamo raggiunto il sovrastante Monte Gamogna e ripreso il crinale abbiamo proseguito il cammino in salita allietata da una maestosa faggeta per poi scendere su un tratto erboso:qui abbiamo dovuto seguire la direzione del crinala poiche' essendo un tratto spoglio di vegetazione vi e' scarsita di segni:qui nelle giornate limpide e' possibile scorgere il mare.
Da qui il sentiero si abbassa e ricompare la vegetazione di faggi e carpini;mentre ormai siamo in vista del Passo caratterizzato da un bosco di conifere e dalla sagoma dl M.te Lavane.Fine delle fatiche ma ancorauna volta i calanchi romagnoli hanno esaltato l'animo e anche la Paola nonostante la fatica si dice entusiasta,mentre la mitica Giannina ci rivela che da li' a poche ore sarebbe andata di liscio a ballare.....(per noi la Gianna si fa qualche mistura magica;infatti in un'altra escursione delle foto avvalorano i nostri sospetti))!!!!!
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PARETE VERTICALE MONTE CALVO
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DULCIS IN FUNDO:IL MIO LAMPO
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dNB=Nel caso non si volesse dall'eremo risalire il crinale,si puo' continuare sul sentiero 521 che dopo aver attraversato un castagneto e passato un ruscello in secca si sale prima rapidamente e poi lasciato un bivio la pendenza diminuisce e in breve siamo al passo scendendo prima alle Canove un agglomerato di rustici in via di ristrutturazione per poi risalire per 20 mt di dislivello!!!