DALLA PORTA DEL RIFUGIO |
MALGA |
LA CIMA DEL COL BECHEI |
CAMMINO |
SOPRA AL RIFUGIO |
IL MASCHIO CONDUCE E CI DA' LA VIA... |
Ascesa che incredibilmente trasmetteva una sensazione strana come se il cammino ci dovesse portare a toccare quel cielo che sembrava polarizzato..gli escursionisti apparivano come argonauti pronti a sbarcare su un pianeta...sembrava che al Passo ci sarebbe apparso solo l'infinito e invece al culmine ecco la magia della montagna.
Sparisce l'immenso e appare la maestosita' di una nuova valle,vorresti passare oltre ma madre natura pone li' durante l'inverno,lo stop
CIME |
CRINALE DEL COL BECHEI |
QUALCHE PINO CEMBRO EMERGE:SI TROVANO NEI PUNTI IMPENSABILI POICHE' LA NOCCIOLAIA LASCIA CADERE I SUOI SEMI OVUNQUE |
DONNA GIANNA |
SI VA |
PANORAMA |
IL GRUPPO |
SEMBRANO DI CARTAPESTA |
Ti puoi baloccare su quel confine,quel Crocefisso ti guarda e tu solo devi ringraziare l'Immenso per cio' che ti ha donato e tu devi comprendere che la montagna impone dei limiti,ma solo dai limiti si potra' godere appieno di certe escursioni.
Perche' tornando a casa dobbiamo solo ricordare con entusiasmo ogni piccola impresa avendo l'umilta' di accettare quei limiti invalicabili che ogni stagione pone.
Certo dal Passo di Sant'Antonio durante il periodo estivo il proseguo del cammino e' entusiasmante e l'arrivo all'Ospizio di Santa Croce in Val Badia ripaga ampiamente da ogni fatica.
SIAMO NELLA GOLA CHE PORTA AL pASSO |
GIANNA SFRUTTA LA SCIA LASCIATA DA ME..PER UNA CIASPOLATA SICURA SEGUIRE SEMPRE LE TRACCE |
RIPOSO |
INIZIA LO ZIGZAG..E' UNA FAVOLA |
QUALCOSA OGNI TANTO FA CAPOLINO |
ED ECCOCI AL PASSO:LA VAL BADIA SI MOSTRA NEL SUO BIANCORE |
FOTORITOCCO |
DALLA VAL BADIA ALL'INFINITO |
Il ritorno ripercorre esattamente quello dell'andata;i tempi di percorrenza come sempre sono relativi alla situazione,alla condizione della neve e al tipo di escursione che si vuole fare.
Sinceramente io. e' 30 anni che percorro in tutte le stagioni quei sentieri ma ogni volta mi sembra di scorgere qualcosa di nuovo,insolito ed ecco che mi fermo e scatto e di conseguenza ogni volta la tabella di marcia muta.
Sicuramente e' un'escursione che va intrapresa solo in condizioni di tempo stabili e serene e con un manto di neve assestato,mai incamminarsi con il pericolo della nebbia dal momento che l'escursione diventerebbe priva di senso e notevolmente rischiosa.
Chiedere sempre al gestore,Sign.r Frenner Peter,del Rifugio Lavarella.
DESCRIZIONE TECNICA
LUNGHEZZA=12 KM
DISLIVELLO=470 MT
SENTIERI PERCORSI=SEGUIRE LE NUMEROSE TRACCE,D'INVERNO LA ZONA E' TALMENTE BATTUTA DAGLI SCIATORI CON LE PELLI DI FOCA O CON LE CIASPOLE CHE RENDONO FACILMENTE INDIVIDUABILE IL CAMMINO.
TEMPO IMPIEGATO=2 ORE E MEZZO SOLO ANDATA.
DESCRIZIONE ESCURSIONE
Dal Rifugio Lavarella si seguono le indicazioni affisse accanto la palizzata e praticamente saranno le uniche vedremo ma gia' sufficienti per mostrarci la partenza.
Saremo sempre circondati da un maestoso anfiteatro di vette che sembrano abbracciare i due rifugi della valle:Fanes e Lavarella con un pianoro ghiacciato dove sotto riposano le gelide acque del Lago Vert.
All'inizio avremo l'immagine del colosso del Col Bechei ma proseguendo si mostreranno altre vette di cui pero' sinceramente non ricordo bene:so solo che e' un carosello di immagini con la scritta finale FAVOLA.
Tornando al cammino,procediamo verso destra alla vasta conca del Plan dles Sarenes che si attraversa tenendosi sulla sinistra,alle pendici di Cima Nove.
PASSO DI SANT'ANTONIO:FEDERICO CERCA IL SEGNALE.SULLA SUA DESTRA ILA CRESTA CHE SALE AL MUNT DE FANES |
GIOCHI DI NEVE |
SIMO E ERICA |
SI INIZIA A SCENDERE.. |
SI COMMENTA DA SOLA |
Il cammino e' entusiasmante e man mano che proseguiamo le vette di fronte a noi appaiono sempre piu' piccole come fossero di cartapesta:e' una sensazione difficile a spiegarsi dal momento che veramente sembra di essere in una specie di Montagna in miniatura.
Noi abbiamo avuto la fortuna anche di scorgere degli stambecchi che si riposavano beatamente in un balconcino in pieno sole e sopratutto l'immane gioia di essere i primi della giornata e trovando di conseguenza una moquette bianca e anche la fatica di aprire il sentiero e' stata ripagata da queste sensazioni derivanti dallo scenario che ogni metro mutava.
I due rifugi appaiono progressivamente sempre piu' piccoli fino a quando girando verso l'imbocco della valletta di Sant Antone spariscono e vieni come risucchiata da questa gola che sembra terminare nell'immenso.
GIANNA SI GODE LA DISCESA |
CHE QUARTETTO |
BALOCCHI DI BIMBI GRANDI CHE SULLA NEVE TORNANO FANCIULLI |
SI SCENDE ALLEGRAMENTE..BUTTATI CHE E' MORBIDO |
FILA |
Logicamente il cammino ora si fa piu' faticoso ma basta avere il senso della sicurezza e tutto si fa con tranquillita'.
Dall'imbocco della gola inizialmente abbiamo proceduto in linea retta ma poi abbiamo iniziato un lento zigzag e superati dai primi sciatori ci siamo goduti lo spettacolo della loro danza..
In effetti il lento ma regolare cammino sulla neve e' una specie di balletto con la sinfonia del calpestio della neve.
Gli ultimi 100 mt di ascesa sono i piu' duri ma facilmente aggirabili sempre con lo zigzag e quando quel Crocefisso si manifesta palesemente sei ormai al Passo e non ti rimane altro che sostare di fronte e ringraziare di quel dono che e' la vita.
Dal Passo(2466 mt) si apre uno degli scenari piu' belli della valle ma l'unica ascesa consigliata e' quella a dx della Forcella attraverso la quale si giunge al Monte Sella Di Fanes.
L'austera valle invernale sotto la Forcella,attraverso la quale come gia' detto nei periodi estivi conduce in Val Badia,e' invalicabile per chi vede l'escursionismo come fonte di energia positiva e sicura.
La discesa e' assai divertente del tipo"Buttati che e' morbido" e vale la pena godersi lo spettacolo dal momento che scendendo appare di fronte a noi tutta la vallata con il Parlamento delle Marmotte.
IL RIFUGIO E' SEMPRE PIU' VICINO |
E VAI |
TANTO E' MORBIDO |
DONNA ERICA |
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